La Chiesa di San Raimondo al Refugio si trova a Siena, in Via di Fieravecchia all’incrocio con Via del Refugio. Costruita a partire dal 1601 per volontà del banchiere Aurelio Chigi, è un raffinato esempio di architettura barocca senese. La facciata in marmo bianco, completata nel 1660 dal senese Benedetto Giovannelli, è interamente ricoperta da decorazioni tipicamente barocche: si riconoscono trabeazioni corinzie, frontoni triangolari e lo stemma papale di Alessandro VII (Fabio Chigi) al centro .
Nel tempo questa chiesa è stata soprannominata affettuosamente “il Santuccio”. Oggi l’edificio (consacrato a San Raimondo da Peñafort) e il convento attiguo del Refugio – da cui prende il nome – appartengono alla Fondazione Conservatori Riuniti di Siena. Gli ambienti accessori ospitano un piccolo museo con opere di pregio. Questa guida risponde alle domande più frequenti su storia, arte e visite, presentando anche l’Hotel Minerva come punto di partenza ideale per esplorare Siena.
Storia e architettura
D: Quando e come è stata costruita la chiesa? – La costruzione della Chiesa di San Raimondo al Refugio fu avviata nel 1601 per volontà di Aurelio Chigi, appartenente alla nobile famiglia senese dei Chigi . I lavori proseguirono nel corso del XVII secolo e la facciata in pregiato marmo d’Istria fu ultimata intorno al 1660 per volere di Fabio Chigi (poi eletto Papa Alessandro VII) dall’architetto Benedetto Giovannelli .
| Anno | Evento |
|---|---|
| 1601 | Inizio lavori su iniziativa di Aurelio Chigi . |
| 1660 | Completamento della facciata marmorea da parte di Benedetto Giovannelli, con stemma papale di Alessandro VII . |
D: Qual è lo stile architettonico della chiesa? – Lo stile prevalente è il Barocco senese. La facciata (tre ordini sovrapposti) si inserisce in una concezione urbana scenografica importata da Roma . In facciata si nota un elegante frontone con lo stemma papale (le chiavi di San Pietro incrociate) sopra la finestra principale . Nell’insieme, l’edificio rispetta il gusto romanizzante dell’epoca, con linee pure e un’apparenza monumentale.
D: Chi era San Raimondo da Peñafort, a cui è dedicata la chiesa? – San Raimondo da Peñafort (†1275) era un frate domenicano catalano, noto giurista e grande studioso di diritto canonico. Nato nel 1175 nel contado di Barcellona, visse fino a 100 anni dedicandosi alla fede e alla cultura (l’Ordine dei Frati Predicatori lo nominò Maestro Generale) . Insieme a San Pietro Nolasco fondò l’Ordine della Mercede per il riscatto degli schiavi cristiani . Morì il 6 gennaio 1275 a Barcellona e fu canonizzato da Papa Clemente VIII nel 1601 . Da lui la chiesa prende il titolo; infatti “San Raimondo” è il santo titolare della parrocchia.
D: Perché la chiesa si chiama “al Refugio”? – Il nome “al Refugio” deriva dal convento adiacente che, nel Seicento, venne edificato come rifugio caritatevole (da qui il termine spagnolo “Refugio” = rifugio) . Accanto alla chiesa infatti sorgeva un convento per la Congregazione delle Povere Abbandonate, dedicata all’accoglienza di ragazze madri. Oggi l’antico convento ospita un pensionato femminile .
Opere d’arte e interni
D: Che cosa colpisce all’interno della chiesa? – L’interno a navata unica è ricco di decorazioni pittoriche e conserva un notevole insieme di tele barocche. Si tratta di un “spaccato” della scuola senese di fine Cinquecento e inizio Seicento . L’ordine e l’omogeneità stilistica delle decorazioni danno l’idea di un progetto unitario: infatti si riconoscono ben quattro grandi pittori senesi dell’epoca, tra i più famosi di quella stagione (Alessandro Casolani, Ventura Salimbeni, Francesco Vanni e Rutilio Manetti) . L’effetto complessivo è barocco, con tele dai colori vivaci, architetture dipinte e volti intensi. I capitelli delle lesene interne e il cielo della cupola (tra travi di legno) sono anch’essi ornate, creando uno spazio sacro luminoso.
D: Quali sono le principali opere d’arte presenti? – La chiesa custodisce parecchie pitture a olio di grande pregio, disposte sui lati della navata e dietro l’altare. Di seguito una tabella con le opere principali e relativi autori:
| Opera | Autore | Anno circa |
|---|---|---|
| San Michele Arcangelo appare a San Galgano (cappella sinistra) | Rutilio Manetti | 1613 |
| Morte di San Galgano (pala d’altare, sinistra) | Ventura Salimbeni – Francesco Vanni (collabor.) | 1613 |
| I parenti tentano di distogliere San Galgano dalla vita eremitica (sinistra) | Rutilio Manetti | 1613 |
| Miracolo di San Raimondo che cammina sulle acque (sinistra) | Stefano Volpi | (XVII sec.) |
| Adorazione dei Magi (parete di fondo, sinistra) | Astolfo Petrazzi | (XVII sec.) |
| Natività con angeli (pala d’altare di fondo) | Alessandro Casolani – (terminata da) Francesco Vanni | 1607 |
| Circoncisione di Gesù (parete di fondo, destra) | Giovanni Battista Giustammiani (il Francesino) | (XVII sec.) |
| San Raimondo resuscita un fanciullo (parete destra, sinistra) | Francesco Rustici (il Rustichino) | c. 1620 |
| Gesù restituisce l’abito al povero a Santa Caterina (destra) | Sebastiano Folli | (XVI sec.) |
| Nozze mistiche di Santa Caterina (pala d’altare destra) | Francesco Vanni | 1601 |
| Santa Caterina dona il suo mantello al povero (destra) | Sebastiano Folli | (XVI sec.) |
| Madonna con Bambino (statua marmorea) | Domenico di Bartolo | XV secolo |
Oltre alle tele suddette, si nota nelle cappelle: un altare con Madonna in trono col Bambino dipinta (tipica tavola del Trittico custodito nella pinacoteca), e decorazioni barocche alle pareti. In particolare, la presenza della Madonna marmorea di Domenico di Bartolo (1400s) attribuisce alla chiesa un ulteriore legame con la tradizione medievale senese .
Da notare come, sul fronte principale, spicchi il grande stemma di Papa Alessandro VII Chigi (1660), anch’esso in marmo . In cima al frontone è inciso il monogramma IHS (Gesù) circondato da raggi: un chiaro richiamo alla spiritualità gesuita diffusa in quell’epoca.
D: Quali opere si possono visitare nel museo adiacente? – Attraversando la sagrestia si accede alla collezione della Fondazione Conservatori Riuniti. Qui si ammirano dipinti e opere sacre provenienti da varie chiese di Siena. Tra i pezzi più importanti ricordiamo L’Assunta di Domenico di Bartolo (1440), la Santa Caterina d’Alessandria di Jacopo della Quercia (scultura), e un rilievo marmoreo della Madonna col Bambino di Lorenzo di Mariano detto il Marrina . In sintesi, l’esposizione offre un panorama che va dal gotico al Rinascimento, completando la visita della chiesa con un contesto storico-artistico più ampio .
Informazioni pratiche
- Indirizzo: Via del Refugio 4, Siena . La chiesa si trova vicino a Porta Romana e Porta Camollia, all’interno delle mura cittadine.
- Orari di apertura: mercoledì e sabato 9:30–13:00 (apertura al pubblico limitata). Su richiesta è possibile prenotare visite guidate telefonando alla Fondazione Conservatori Riuniti .
- Ingresso: gratuito (è gradita un’offerta libera a sostegno della manutenzione).
- Contatti: tel. 0577 236363; e-mail cfrsiena@gmail.com .
D: Come arrivare e visite guidate: – La chiesa si raggiunge facilmente a piedi dal centro di Siena. Ad esempio è a circa 15 minuti di cammino da Piazza del Campo. La Fondazione organizza periodicamente aperture straordinarie serali o visite guidate su prenotazione (informazioni sul sito ufficiale della Fondazione Conservatori Riuniti).
Cosa vedere nei dintorni
In quanto patrimonio della città, San Raimondo al Refugio è strategico per visitare Siena. Partendo dall’Hotel Minerva (situato a poche centinaia di metri) o dalla stazione, si può facilmente raggiungere a piedi la chiesa e proseguire verso i monumenti principali. Nelle vicinanze consigliamo di vedere:
- Piazza del Campo – il cuore di Siena, con il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia (circa 13 min a piedi) .
- Duomo di Siena e Battistero – capolavori del gotico italiano (17 min a piedi) .
- Basilica di San Francesco – imponente chiesa francescana (15 min a piedi) .
- Santuario di Santa Caterina – luogo legato a Santa Caterina da Siena (10 min) .
- Complesso museale Santa Maria della Scala – antico ospedale ora museo (17 min) .
- Orto de’ Pecci e Fortezza Medicea – verde, aree relax appena fuori Porta Camollia (10–15 min).
Queste mete (altre chiese, musei, palazzi) sono elencate come percorsi raccomandati dall’Hotel Minerva, che segnala come ospiti possano accedere con facilità ai principali siti cittadini a piedi.
Hotel Minerva: punto di partenza ideale








L’Hotel Minerva si trova in via Garibaldi 72, nella contrada della Lupa, a breve distanza dalle mura del centro storico. La sua posizione è strategica: in pochi minuti a piedi si raggiungono Piazza del Campo, la Cattedrale e la Basilica di San Domenico , mentre la struttura dispone di parcheggio custodito che permette di spostarsi anche in auto senza problemi . L’hotel offre camere confortevoli, Wi-Fi gratuito e servizio navetta (ottimo per chi arriva in treno, a 2 min di auto) . Insomma, come conferma il sito ufficiale “l’Hotel Minerva è il punto di partenza ideale per scoprire Siena” .
Domande e risposte
- D: Chi era San Raimondo da Peñafort e quando fu canonizzato?
R: San Raimondo (1175–1275) è un santo spagnolo (domenicano) cofondatore dell’Ordine della Mercede per il riscatto degli schiavi cristiani . Morì a 100 anni nel 1275 e fu proclamato santo da papa Clemente VIII nel 1601 . La chiesa senese lo onora come titolare. - D: Quali artisti senesi si riconoscono negli affreschi e tele interne?
R: L’interno della chiesa presenta opere di maestri senesi di fine Cinquecento–Seicento. Fra gli autori più famosi troviamo Alessandro Casolani, Ventura Salimbeni, Francesco Vanni e Rutilio Manetti . In pratica, camminando per la navata si incontrano capolavori di tutti questi pittori, che testimoniano il passaggio dalla “maniera moderna” al linguaggio barocco senese. - D: Cosa rappresenta lo stemma sul frontone della facciata?
R: Sul frontone della facciata è scolpito lo stemma papale di Papa Alessandro VII Chigi: due chiavi incrociate sormontate dalla tiara papale. Questo indica che Alessandro VII (Fabio Chigi) sovrintese ai lavori di completamento e volle apporre il proprio emblema sulla chiesa . - D: A chi appartiene oggi la chiesa e come si visita?
R: La chiesa è di proprietà della Fondazione Conservatori Riuniti di Siena, che cura l’apertura al pubblico e il piccolo museo annesso. L’ingresso alla chiesa è libero, ma sono previste aperture limitate (mercoledì e sabato mattina) . Si possono fare visite guidate contattando la Fondazione (tel. e-mail disponibili sul sito ufficiale). Alcuni eventi culturali (concerti, aperture serali) sono occasionalmente organizzati dalla Fondazione stessa. - D: Perché la chiesa si chiama “al Refugio”?
R: Il nome “al Refugio” viene dal convento adiacente, costruito nel Seicento come “rifugio” per donne in difficoltà. Il convento del Refugio fu infatti sede della Congregazione delle Povere Abbandonate e fungeva da ricovero caritatevole. Ancora oggi, accanto alla chiesa si riconoscono gli ambienti del convento, ora adibiti a pensionato femminile . - D: Quali altri luoghi storici raccomanda di vedere chi visita questa zona di Siena?
R: Oltre a San Raimondo, Siena offre una ricca serie di itinerari d’arte e storia. Da non perdere il percorso medievale in centro: Piazza del Campo con Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia, il Duomo di Siena con il suo battistero, e le basiliche principali (San Domenico, San Francesco, Santa Caterina). Nei dintorni imperdibili ci sono gli spazi della Fondazione Conservatori Riuniti (con il museo in Santa Maria della Scala) e l’area verde dell’Orto de’ Pecci. L’Hotel Minerva segnala tutte queste mete come raggiungibili con brevi camminate . - D: Che servizi offre l’Hotel Minerva ai turisti?
R: L’Hotel Minerva è un tre stelle attrezzato con parcheggio privato coperto, connessione Wi-Fi gratis e camere moderne . Propone anche soluzioni per famiglie (junior suite) e servizi business (sala riunioni). La colazione è un buffet continentale con prodotti locali . La reception (attiva 24h) fornisce mappe della città e informazioni sui percorsi turistici.
Prenota qui direttamente sul sito il tuo soggiorno all’Hotel Minerva.