Dove si trova San Quirico d’Orcia e come si raggiunge?
San Quirico d’Orcia è un piccolo borgo nel cuore della Toscana, in provincia di Siena, immerso nel paesaggio da cartolina della Val d’Orcia . Conta circa 2.500 abitanti ed è considerato una delle perle della regione non solo per il fascino del suo centro storico, ma anche perché funge da ottima base per esplorare l’intera Val d’Orcia, area di dolci colline e vigneti dichiarata Patrimonio UNESCO . Arrivando in auto a San Quirico si ha la sensazione di entrare in un dipinto: cipressi solenni punteggiano le colline, antichi casali in pietra spuntano tra i campi di grano e filari di vigneti, componendo uno scenario tipicamente toscano.
Come arrivare in auto: San Quirico d’Orcia si trova circa 45 km a sud-est di Siena (circa 1 ora di viaggio in auto) lungo la storica Via Cassia (SR2) e a circa 100 km da Firenze (quasi 2 ore) . Da Siena si imbocca la SS2 Cassia verso sud attraversando le Crete Senesi e la Val d’Arbia; il tragitto è molto panoramico, ideale per chi ama guidare lentamente tra le colline e i filari di cipressi . Anche da Roma è raggiungibile in circa 2 ore e 15 minuti di auto, uscendo dall’A1 a Chiusi-Chianciano Terme e proseguendo per la SP146 attraverso i paesaggi ondulati della Val d’Orcia .
Mezzi pubblici: la zona, purtroppo, non è servita benissimo dai trasporti pubblici . Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Siena (circa 1 ora d’auto a nord) e Chiusi-Chianciano Terme (40 minuti a est); in entrambi i casi, per raggiungere San Quirico bisogna poi proseguire in autobus regionale . Da Siena esiste un bus diretto (linea Tiemme 112) che in circa 1 ora e 30 minuti arriva a San Quirico passando per Buonconvento e Pienza , ma le corse sono poche al giorno e ridotte in inverno. In generale, per esplorare la Val d’Orcia in libertà è consigliato l’uso dell’auto. In alternativa, si possono valutare tour organizzati o noleggiare biciclette elettriche per spostarsi tra i borghi (come vedremo, il cicloturismo è un’opzione molto interessante in questa zona).
Parcheggiare a San Quirico: il paese ha una circonvallazione esterna con vari parcheggi gratuiti o a pagamento appena fuori dalle mura, quindi in genere si trova posto facilmente a breve distanza a piedi dal centro. Data la conformazione raccolta del borgo, una volta parcheggiata l’auto potrete girare comodamente a piedi: il centro storico è interamente pedonale e le distanze sono brevi.
Qual è il periodo migliore per visitare San Quirico d’Orcia?
Non esiste un periodo “migliore” in assoluto: ogni stagione regala emozioni diverse in Val d’Orcia . In primavera il paesaggio si colora di verde brillante punteggiato da fiori selvatici; le temperature miti sono ideali per passeggiate e foto mozzafiato dei campi in fiore. In estate le colline si tingono d’oro con i campi di grano e appaiono distese di girasoli; fa caldo, ma l’altitudine di ~400 m e i vicoli ombrosi del borgo regalano un po’ di fresco, e le serate sono animate da eventi. L’autunno porta colori caldi e l’atmosfera della vendemmia: è il momento perfetto per un turismo enogastronomico, assaggiando vino novello, olio nuovo e partecipando alle sagre locali. In inverno i panorami diventano più solenni e spesso avvolti da una leggera bruma mattutina; l’aria frizzante invita a gustare piatti sostanziosi e a godersi le acque termali vicine (come quelle di Bagno Vignoni) per riscaldarsi. Inoltre, a dicembre il borgo si illumina con decorazioni natalizie e ospita la tradizionale Festa dell’Olio, di cui parleremo, che crea un’atmosfera festosa. Insomma, San Quirico d’Orcia è una meta affascinante tutto l’anno: scegliete la stagione in base alle esperienze che preferite (fotografia primaverile, vita all’aria aperta estiva, sapori d’autunno o relax termale invernale).
Dove dormire per visitare San Quirico d’Orcia e la Val d’Orcia?
San Quirico offre diverse soluzioni di alloggio, dagli hotel e B&B nel centro storico a suggestivi agriturismi di campagna immersi tra vigne e oliveti . Tuttavia, molti viaggiatori scelgono di soggiornare a Siena e fare escursioni giornaliere nei dintorni, data la posizione baricentrica del capoluogo senese rispetto ai borghi della provincia. In particolare, se volete esplorare sia la città di Siena sia la Val d’Orcia (incluso San Quirico) in comodità, vi consigliamo l’Hotel Minerva di Siena come base ideale.
Perché scegliere l’Hotel Minerva a Siena come base?








L’Hotel Minerva si trova nel centro di Siena in posizione strategica: è all’interno delle antiche mura medievali ma appena fuori dalla ZTL, quindi facilmente raggiungibile in auto . Dispone di un ampio parcheggio privato custodito dove potrete lasciare l’auto in tutta sicurezza – un vero vantaggio in una città come Siena – e muovervi a piedi per il centro storico. Piazza del Campo e il Duomo, cuore di Siena, distano appena 15-20 minuti a piedi dall’hotel , permettendovi di godere della città in ogni momento della giornata senza bisogno di mezzi. Allo stesso tempo, la vicinanza alle tangenziali e la facilità di accesso all’auto rendono semplice partire per esplorare i dintorni: in meno di un’ora di guida potrete raggiungere gioielli come San Quirico d’Orcia e i paesaggi da cartolina della Val d’Orcia, borghi incantati come Pienza, Montalcino, Monteriggioni o persino Firenze . Questa flessibilità vi consente, ad esempio, di trascorrere la mattina tra le colline toscane e la sera rientrare a Siena per una cena in Piazza del Campo o una passeggiata notturna tra le contrade.
Oltre alla posizione, l’Hotel Minerva offre un’accoglienza calorosa e tutti i comfort per un soggiorno piacevole. Le camere, molte delle quali con vista sui tetti e le chiese di Siena, sono arredate in stile moderno con richiami alla tradizione toscana (soffitti con travi a vista, pavimenti in cotto) e dispongono di Wi-Fi veloce gratuito, aria condizionata e cassaforte. La colazione è uno dei punti forti: viene servita ogni mattina con un ricco buffet dolce e salato, includendo cornetti fragranti, torte artigianali, pane toscano con marmellate fatte in casa, salumi e formaggi locali, oltre a frutta fresca e cereali. Nella bella stagione potrete fare colazione nel giardino panoramico dell’hotel, gustando un cappuccino all’aria aperta mentre ammirate Siena illuminarsi al sole del mattino – un’esperienza semplice ma indimenticabile .
L’hotel è family-friendly: se viaggiate con bambini, troverete camere spaziose (anche quadruple), culle su richiesta, seggioloni e perfino una sala giochi interna per i più piccoli. La zona è tranquilla e sicura, con due parchi giochi nelle vicinanze e l’Orto de’ Pecci (un grande orto-giardino con animali) a 15 minuti a piedi , ideale per far svagare i bambini. Anche chi viaggia in coppia apprezzerà l’atmosfera romantica e la quiete dell’hotel – immaginate un tramonto visto dalla finestra della vostra camera affacciata sui campanili gotici, prima di uscire a cena. Per i viaggiatori business, l’Hotel Minerva mette a disposizione una sala meeting attrezzata con vista sul centro storico, e offre connessione internet veloce in tutta la struttura .
Ma soprattutto, ciò che rende speciale l’Hotel Minerva è la cura per l’ospite: lo staff, cordiale e multilingue, è disponibile 24 ore su 24 e ama condividere consigli da gente del posto. Basta chiedere in reception e vi suggeriranno itinerari segreti a Siena, piccole osterie dove provare piatti tipici a lume di candela, cantine in Chianti o in Val d’Orcia dove organizzare una degustazione di vini, e gli eventi imperdibili del periodo . Voglia di un’esperienza particolare? Il personale può aiutarvi a prenotare un tour guidato, una passeggiata a cavallo tra le colline al tramonto o un ingresso alle terme di Bagno Vignoni. Questa attenzione personalizzata vi farà sentire ospiti speciali più che clienti e aggiungerà valore al vostro viaggio. Non stupisce che molti visitatori, dopo aver soggiornato qui una volta, scelgano il Minerva come “casa lontano da casa” ad ogni ritorno a Siena. In sintesi, alloggiare a Siena all’Hotel Minerva significa vivere la città comodamente e al tempo stesso avere un punto di partenza ideale e rilassante per scoprire i tesori della provincia senese (San Quirico d’Orcia in primis!).
(Nota: naturalmente, se preferite pernottare direttamente a San Quirico d’Orcia, il borgo dispone di alcuni piccoli hotel e affittacamere, e nei dintorni ci sono molti agriturismi panoramici dove assaporare la quiete della campagna. Tuttavia, in alta stagione la disponibilità in zona può essere limitata e i prezzi elevati. Soggiornare a Siena vi offre più scelta e l’opportunità di unire arte e campagna in un unico viaggio.)
Qual è la storia di San Quirico d’Orcia?
Questo borgo vanta origini antiche e una storia legata alla sua posizione strategica lungo la Via Francigena, l’antica strada dei pellegrini diretti a Roma. San Quirico deve il nome ai santi Quirico e Giulitta, martiri del IV secolo a cui è dedicata la collegiata del paese. Già in epoca alto-medievale esisteva qui una pieve (parrocchia rurale) nota come San Quirico in Osenna, citata in documenti del VIII secolo. Grazie alla sua collocazione lungo la Via Cassia, che ricalcava il percorso romano e divenne la Via Francigena in epoca medievale, San Quirico d’Orcia divenne un punto di sosta importante: i pellegrini vi trovavano ospitalità e ristoro presso ospedali e locande. Ancora oggi, percorrendo le strade del borgo, si cammina sulle orme dei viandanti di mille anni fa.
Nel XII secolo San Quirico si sviluppò come borgo fortificato, conteso tra le potenti città di Siena e Firenze per il controllo di questa via di comunicazione e delle fertili colline circostanti. Passò sotto l’influenza di Siena intorno al 1200, fungendo da avamposto meridionale della Repubblica Senese. Uno degli eventi storici più celebri avvenuti qui risale al 1155, quando l’imperatore Federico I Hohenstaufen, detto Barbarossa, incontrò a San Quirico gli inviati di Papa Adriano IV . In quella occasione, Barbarossa consegnò ai cardinali il ribelle Arnaldo da Brescia per ottenere il perdono papale e il via libera all’incoronazione imperiale. L’episodio – un tassello importante nelle complesse vicende tra Impero e Papato – è oggi rievocato ogni anno con la spettacolare Festa del Barbarossa di cui parleremo più avanti.
Dopo la caduta di Siena (1555), San Quirico entrò nei domini del Granducato di Toscana sotto i Medici. Nel Seicento fu costruito il Palazzo Chigi (oggi sede del municipio), elegante residenza barocca che ancora domina Piazza Chigi. Nel corso dei secoli il borgo ha mantenuto intatto il suo impianto medievale e la vocazione agricola. Oggi San Quirico d’Orcia è un concentrato di storia e arte in miniatura: passeggiando per le sue vie si possono ammirare antichi palazzi signorili, fontane cinquecentesche e tratti di mura medievali con le porte d’accesso ancora visibili. Il passato rivive nelle tradizioni locali – come le sfide tra quartieri durante la Festa del Barbarossa – e nel quieto scorrere della vita di paese. Con i suoi monumenti romanici e i giardini rinascimentali, San Quirico racconta secoli di storia toscana, dal Medioevo dei pellegrini all’epoca dei Granduchi, in un’atmosfera rimasta miracolosamente autentica.
Cosa vedere a San Quirico d’Orcia?
Nonostante le piccole dimensioni, San Quirico d’Orcia racchiude un ricco patrimonio di monumenti, scorci pittoreschi e tesori artistici. Ecco le attrazioni da non perdere durante la visita al borgo.
- Il centro storico medievale: Il cuore di San Quirico è un dedalo di stradine acciottolate fiancheggiate da case in pietra, palazzi storici e piccoli negozi di prodotti tipici. Il centro è zona pedonale e si gira in breve tempo: concedetevi una passeggiata senza meta, perdendovi tra vicoli e cortiletti fioriti per scoprire angoli suggestivi dietro ogni angolo . Le vie principali sono Via Dante Alighieri e Via Poliziano, che attraversano il borgo e dove si concentrano botteghe artigiane, enoteche, ristoranti e alcuni alloggi . Su Via Dante affaccia anche la sede del Palazzo Comunale. Non mancate una sosta in Piazza della Libertà, la piazza principale su cui prospettano Palazzo Chigi e la Collegiata: qui spesso d’estate troverete bancarelle di prodotti locali o eventi all’aperto. L’atmosfera del borgo è tranquilla e fuori dal tempo: i ritmi sono lenti, ci si saluta ancora per strada e si ha davvero l’impressione di vivere una parentesi medievale.
- Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta: È il monumento simbolo del paese, nonché il suo edificio storico più importante. Questa imponente chiesa, comunemente chiamata la Collegiata, sorge dove anticamente esisteva una pieve dell’VIII secolo, ed è stata ricostruita a partire dal XII secolo in stile romanico. L’esterno colpisce per la sobria maestosità e soprattutto per i suoi tre magnifici portali scolpiti: tre ingressi in stile gotico-romanico ricchi di decori, con colonne, leoni stilofori e motivi vegetali finemente intagliati nella pietra arenaria . Ogni portale risale ad epoche diverse (uno al XII sec., gli altri due al XIII sec.) e presenta dettagli scultorei affascinanti – ad esempio, sull’architrave del portale principale si notano figure di santi e motivi floreali. L’interno della Collegiata, invece, fu modificato nei secoli successivi e presenta un aspetto più barocco: ha un’unica navata con pianta a croce latina, decorazioni sobrie e custodisce varie opere d’arte, tra cui dipinti del Cinquecento e altari laterali intagliati. L’atmosfera all’interno è mistica e raccolta; vale la pena entrarci (ingresso libero, salvo funzioni religiose) sia per ammirare l’architettura (notate il bel soffitto a capriate in legno) sia per una pausa spirituale lungo la visita. All’esterno, affacciato sulla piazza, svetta il campanile a base quadrata aggiunto nel 1798. La Collegiata è tuttora chiesa parrocchiale attiva: se capitate di domenica mattina, potreste veder uscire i fedeli dopo la Messa o sentire il suono delle campane che da secoli scandiscono la vita del borgo.
- Chiesa di San Francesco (Chiesa della Misericordia): Poco distante dalla Collegiata, lungo Via Dante, sorge un’altra chiesa storica, spesso chiamata Chiesa della Misericordia. È un edificio semplice con facciata neoclassica molto sobria, ma al suo interno conserva alcuni tesori artistici, tra cui una pregevole statua lignea cinquecentesca della Madonna e un dipinto attribuito alla scuola del Sodoma. Viene utilizzata oggi dalla Confraternita della Misericordia locale. Anche se di solito è aperta solo in occasione di funzioni o eventi, potete osservarne la facciata e il piccolo portico: essendo lungo la via principale, ci passerete sicuramente.
- Horti Leonini: Nel cuore del borgo, sul lato est (accesso da Piazza della Libertà attraverso un arco), si trova uno splendido giardino all’italiana cinquecentesco, gli Horti Leonini. Progettati intorno al 1580 da Diomede Leoni (da cui prendono il nome) sul terreno donatogli da Francesco I de’ Medici, rappresentano un raro esempio di giardino rinascimentale perfettamente conservato . Appena varcato l’ingresso in pietra, vi troverete nella sezione inferiore del giardino: un ampio spazio geometrico racchiuso da mura e siepi di leccio, suddiviso in eleganti aiuole simmetriche a forma di stella, delimitate da basse siepi di bosso potate con cura . Al centro spicca una statua di Cosimo III de’ Medici (copia, l’originale è al sicuro), posta su un basamento decorativo. Salendo la scala in fondo al giardino si accede alla parte superiore, più selvaggia, costituita da un boschetto ombroso: da quassù si gode di una vista d’insieme sulle perfette geometrie delle aiuole sottostanti – un colpo d’occhio imperdibile per gli amanti della fotografia. Gli Horti Leonini sono pubblici e sempre aperti (indicativamente dalle 8:00 alle 19:30, con ingresso gratuito) . Sono il luogo ideale per una pausa rilassante: sedetevi su una panchina all’ombra, magari gustando un gelato, e immaginate le dame e i gentiluomini del ‘500 che passeggiavano in questi vialetti ghiaiosi. In estate, il giardino ospita anche installazioni d’arte contemporanea e eventi culturali all’aperto (ad esempio, concerti o spettacoli teatrali durante festival locali). Curiosità: all’ingresso dei giardini, cercate sulla sinistra un’iscrizione in latino incisa nella pietra, che recita “Hic Ver Assiduum” – “Qui è sempre primavera”. Una frase che ben descrive l’eterna bellezza e l’armonia di questo luogo.
- Palazzo Chigi Zondadari: Sul lato nord di Piazza della Libertà sorge questo elegante palazzo in travertino, fatto edificare dalla potente famiglia Chigi verso la fine del Seicento. La facciata sobria nasconde interni sontuosi (non visitabili liberamente in quanto sede municipale, ma occasionalmente aperti per mostre). Durante la Festa del Barbarossa, il cortile del palazzo e la piazza antistante diventano il centro delle cerimonie storiche, con le delegazioni in costume e le autorità che assistono al palio degli arcieri dai balconi. Vale la pena dare un’occhiata al palazzo almeno dall’esterno e leggere la targa che ne racconta la storia. Proprio di fronte, noterete un’originale fontana in travertino a forma di tinozza: è la Vasca di Piazza, realizzata nel 1614 per abbeverare i cavalli e oggi abbellita da fiori.
- Le mura medievali e le porte storiche: San Quirico conserva tratti consistenti delle sue mura del XIII secolo. In particolare potete vedere la massiccia Porta degli Cappuccini a nord (detta anche Porta Nuova) con arco a tutto sesto, e la Porta ai Canalicchi a sud, più semplice, vicino alla quale scorreva un tempo un canale d’acqua. Passeggiando lungo il perimetro esterno del borgo, specialmente sul lato ovest, scoprirete torrette di guardia e contrafforti inglobati nelle abitazioni. Presso Porta degli Cappuccini c’è anche un piccolo belvedere panoramico: affacciatevi per ammirare dall’alto i colli ondulati verso Siena e, nelle giornate limpide, scorgere in lontananza la sagoma della città turrita di Montalcino.
- Museo del Barbarossa (progetto in corso): Il Comune sta allestendo uno spazio museale dedicato alla Festa del Barbarossa e alla storia medievale di San Quirico. Se fosse già attivo al momento della vostra visita, lo troverete segnalato nei pressi di Palazzo Chigi. Dovrebbe esporre costumi storici, documenti e video della rievocazione. Un piccolo extra per appassionati di storia locale.
Tempo necessario per la visita: il centro di San Quirico è piccolo e si gira in poche ore. Calcolate circa 2-3 ore per visitare con calma la Collegiata, gli Horti Leonini, passeggiare tra le vie e magari fare una sosta per un caffè o acquisti tipici. Se avete mezza giornata, potete approfondire con più relax, includendo pranzo e magari una passeggiata fuori porta (ad esempio fino ai cipressi iconici appena fuori paese). Molti turisti abbinano la tappa di San Quirico ad altri borghi vicini nella stessa giornata, data la breve distanza (per esempio Pienza, che è a soli 10 minuti di auto).
Di seguito, per praticità, riassumiamo le principali attrazioni di San Quirico con qualche dettaglio:
| Attrazione | Descrizione | Ingresso/Info |
|---|---|---|
| Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta | Chiesa romanica (XII sec.) con facciata a tre portali scolpiti e interno barocco (navata unica). Principale luogo di culto del borgo . Da vedere i portali e le opere d’arte all’interno. | Ingresso gratuito. Aperta durante il giorno (compatibilmente con le funzioni religiose). |
| Horti Leonini | Giardino all’italiana del 1580 circa, con aiuole geometriche, statue e parte boschiva superiore . Luogo ideale per relax e foto. | Ingresso libero. Orario indicativo: 8:00 – 19:30 tutti i giorni . |
| Chiesa di San Francesco (Misericordia) | Chiesa del XIII sec. rimaneggiata, facciata semplice; custodisce statue lignee e dipinti (es. Madonna lignea). | Generalmente chiusa, visitabile su richiesta o durante messe/eventi. |
| Palazzo Chigi Zondadari | Palazzo barocco (XVII sec.) in Piazza della Libertà, oggi sede del Comune. Scenario delle rievocazioni storiche (Festa del Barbarossa). | Esterno sempre visibile. Interni aperti solo per mostre/eventi occasionali. |
| Mura e Porte medievali | Resti delle mura del 1200 circondano il borgo. Visibili Porta degli Cappuccini (nord) e Porta ai Canalicchi (sud). | Accesso libero alle porte. Belvedere panoramico presso Porta Cappuccini. |
| Cipressi di San Quirico (I Triboli) | Famoso gruppo di cipressi su una collinetta a ~6 km dal borgo . Simbolo paesaggistico della Val d’Orcia, luogo molto fotografato. | Raggiungibili in auto (direzione Torrenieri) con breve deviazione sterrata. Visibile liberamente dal bordo del campo. |
| Cappella della Madonna di Vitaleta | Piccola cappella rurale incorniciata da cipressi, in aperta campagna tra San Quirico e Pienza . Scenario da cartolina toscana. | Accessibile a piedi da parcheggio su SP146 (strada sterrata di 10-15 min). Esterno sempre visibile; interno non sempre aperto. |
Cosa fare nei dintorni di San Quirico d’Orcia?
I dintorni di San Quirico offrono paesaggi mozzafiato e borghi straordinari. Una volta esplorato il paese, vale la pena visitare alcune località a poca distanza, per arricchire la vostra esperienza nella Val d’Orcia. Ecco le mete principali nei dintorni:
Bagno Vignoni – La piazza delle terme
A soli 4 km a sud di San Quirico si trova Bagno Vignoni, un borgo minuscolo (una frazione di San Quirico) celebre nel mondo per la sua piazza d’acqua unica nel suo genere. Qui, al centro del villaggio, si estende una grande vasca termale rettangolare colma di acqua calda fumante: è l’antica piscina termale, utilizzata fin dall’epoca romana e sistemata nel ‘500, che occupa l’intera Piazza delle Sorgenti . Le acque termali che sgorgano a Bagno Vignoni erano note già agli Etruschi e ai Romani, e nei secoli personaggi illustri (come Santa Caterina da Siena o Lorenzo il Magnifico) vennero qui per godere dei bagni benefici. Oggi fare il bagno nella vasca in piazza non è più consentito (le acque sono protette e la vasca è monumento storico) , ma potete comunque passeggiare attorno al perimetro e rimanere incantati dal vapore che sale dall’acqua calda, soprattutto nelle fredde mattine d’inverno – uno spettacolo suggestivo.
Attorno alla vasca si affacciano antichi edifici: logge, locande e la piccola chiesa di San Giovanni Battista, creando un’atmosfera fuori dal tempo. Bagno Vignoni è davvero pittoresca, merita tante foto e magari un momento di relax in uno dei caffè con tavolini affacciati sull’acqua. Nonostante conti appena una trentina di residenti, il borgo è vivace di giorno grazie ai visitatori, per poi tornare silenzioso e quasi fiabesco la sera, quando la vasca si illumina soffusamente.
Per chi desidera provare le acque termali, ci sono stabilimenti e spa a Bagno Vignoni: ad esempio l’Hotel Posta Marcucci o l’Albergo Le Terme, che dispongono di piscine termali panoramiche alimentate dalla stessa sorgente (accessibili anche ai visitatori esterni a pagamento). In alternativa, per un’esperienza gratuita, dal borgo potete seguire un sentiero che scende verso il Parco dei Mulini: qui l’acqua termale in eccesso scorre in una serie di vasche naturali e ruscelli formando cascatelle. È possibile immergere i piedi o fare fanghi con l’argilla depositata (attenzione però a rispettare l’ambiente e a non avventurarsi dove non consentito). Consiglio: soprattutto in estate, portate con voi un asciugamano e approfittate di questi piccoli bagni liberi all’aperto: non saranno caldissimi, ma offrono refrigerio e un contatto diretto con la natura termale del luogo.
Infine, Bagno Vignoni è anche un punto tappa della Via Francigena: da qui parte un sentiero trekking che sale a Castiglione d’Orcia e Rocca d’Orcia (circa 5 km in salita, con viste magnifiche sulla valle) . Se amate camminare, potete valutare questa escursione panoramica. In alternativa, potete raggiungere in auto Castiglione d’Orcia (6 km) e visitare la possente Rocca di Tentennano, che domina la vallata: si tratta di un’antica fortezza medioevale arroccata su uno sperone, dalla cui torre la vista a 360° sulla Val d’Orcia è straordinaria.
Bagno Vignoni merita almeno 1-2 ore di visita. Dopo aver ammirato la vasca termale e magari fatto un bagno termale nelle strutture attrezzate, concedetevi un aperitivo panoramico: sorseggiare un buon vino locale seduti di fronte alla “piazza d’acqua” al tramonto è un’esperienza impagabile.
La Cappella di Vitaleta – Un’icona fotografica
Ne avrete probabilmente vista una foto prima ancora di sapere dove fosse: la Cappella della Madonna di Vitaleta è una piccola chiesetta solitaria incastonata tra i colli ondulati, con due filari di cipressi ai lati – una scena che incarna l’essenza del paesaggio toscano. Si trova a pochi chilometri da San Quirico, in direzione di Pienza (a circa 5 km dal borgo, ma non visibile dalla strada principale). Per raggiungerla bisogna prendere la SP146 verso Pienza e seguire le indicazioni per Vitaleta: una strada sterrata di campagna vi condurrà, dopo 1 km circa, a un parcheggio da cui si prosegue a piedi per 10 minuti fino alla cappella . L’accesso in auto fin davanti alla cappella non è consentito, così da preservare il luogo.
La cappella, dedicata alla Vergine Maria, ha origini probabilmente seicentesche in stile tardo-rinascimentale ed è stata completamente restaurata nel 2021 , riaprendo al culto locale. Non aspettatevi però di trovare un museo o un santuario visitabile: Vitaleta è semplicemente un piccolo edificio sacro (appena pochi metri per lato) immerso nella natura. Il suo vero richiamo è il contesto paesaggistico: attorno a voi avrete solo colline arate, campi di grano o erba che ondeggiano al vento, file di cipressi e sullo sfondo la Sagoma di Pienza in lontananza. Si respira una pace assoluta. La cappella in sé di solito è chiusa, ma attraverso la porta a vetri potete sbirciare l’interno spoglio. La bellezza sta nel sedersi sull’erba e godersi il panorama, scattando qualche foto ricordo di questo scorcio da cartolina. In qualsiasi stagione Vitaleta regala emozioni: d’estate la trovate incorniciata da campi dorati e cieli tersi, in primavera da distese verdi e papaveri rossi, in autunno da terre brune arate di fresco e nebbie suggestive al mattino. Non c’è da stupirsi se è considerata uno dei luoghi più fotografati della Toscana.
(Nota: rispettate la tranquillità del luogo – è proprietà privata, anche se accessibile – e riportate via eventuali rifiuti. Non ci sono servizi né bar: portate acqua se fate una camminata fino a qui.)
I Cipressi iconici di San Quirico
Un altro luogo “instagrammato” nei dintorni è il celebre gruppo di cipressi su una collinetta presso la località I Triboli, lungo la via Cassia, circa 5-6 km a nord-est di San Quirico . Si tratta di un piccolo boschetto circolare di cipressi isolato in mezzo ad un campo, diventato simbolo del paesaggio toscano: la sua immagine si ritrova su poster, cartoline e copertine di riviste di viaggio . Per vederlo dovete uscire da San Quirico in direzione Siena sulla SR2: dopo circa 5 km, superata la frazione di Torrenieri, noterete sulla destra questo gruppo di alberi inconfondibili. Una breve stradina sterrata consente di avvicinarsi (c’è un piccolo slargo dove lasciare l’auto lungo la Cassia, fate attenzione perché è strada trafficata). Non c’è un vero sentiero segnato, ma tanti visitatori nel tempo hanno tracciato una piccola traccia sul terreno per salire fin sotto i cipressi. Anche qui, più che l’“attrazione” in sé – che in fondo è solo un gruppo di alberi 😉 – conta la vista a 360° sulla Val d’Orcia e il valore simbolico del luogo. Al tramonto, vedere questi cipressi stagliarsi neri contro il cielo infuocato è davvero suggestivo. Vi accorgerete quasi certamente di non essere soli: fotografi appostati con i treppiedi e turisti intenti a farsi selfie tra i cipressi sono all’ordine del giorno, soprattutto in alta stagione. Cercate di avere pazienza e magari arrivate nelle ore meno affollate (presto al mattino o verso l’ora di pranzo) per godervi meglio la magia del posto. Anche in questo caso, raccomandazione importante: non oltrepassate le recinzioni nei campi e non danneggiate i coltivi circostanti; il boschetto è su proprietà privata agricola, è tollerato l’accesso a piedi ma sempre con rispetto.
Altri borghi vicini da visitare
San Quirico si trova in posizione privilegiata per raggiungere altri famosi borghi della Val d’Orcia, ideali per completare l’itinerario. Ecco i principali nei dintorni immediati:
- Pienza (10 km): splendida città rinascimentale pianificata da Papa Pio II, nota come la “città ideale”. Il centro è Patrimonio UNESCO e offre meraviglie come Piazza Pio II con il Duomo e Palazzo Piccolomini, oltre a viste panoramiche mozzafiato sulle colline circostanti. Pienza è celebre anche per il pecorino di Pienza, un formaggio delizioso: non mancate di entrare in una bottega per annusare le forme in stagionatura! Si raggiunge da San Quirico in 10-15 minuti d’auto (direzione est, via SP146) o con il bus 112. È una tappa imperdibile per chi ama arte e formaggi.
- Montalcino (18 km): storica cittadina collinare nota nel mondo per il suo vino rosso, il Brunello di Montalcino. Offre un bel centro medievale con fortezza trecentesca visitabile (da cui la vista spazia su tutta la Val d’Orcia fino al Monte Amiata) e molte enoteche dove degustare Brunello e Rosso di Montalcino. Da San Quirico si arriva in circa 20-25 minuti di auto (strada panoramica SP53 via Torrenieri). È consigliabile se siete appassionati di vini o volete unire alla gita anche un pranzo a base di pici al ragù e calice di vino locale. (In alternativa al Brunello, a soli 6 km da San Quirico potete fare tappa anche in un paesino minore, Castiglione d’Orcia, per un assaggio più intimo della vita locale e la salita alla Rocca.)
- Montepulciano (35 km): un po’ più distante (circa 45 minuti di auto verso est, al confine con la Val di Chiana), Montepulciano merita menzione se vi fermate più giorni: città rinascimentale famosa per il Vino Nobile, arroccata su un’altura, con eleganti palazzi, cantine storiche sotterranee e viste incantevoli. È una possibile estensione del tour della Val d’Orcia, così come la vicina Chianciano Terme se amate i centri termali moderni.
Insomma, nel raggio di pochi chilometri da San Quirico avrete a disposizione un ventaglio di borghi e paesaggi uno più bello dell’altro – un concentrato di Toscana da esplorare con comodo, magari dedicando ogni mezza giornata a una località diversa. La Val d’Orcia è magica proprio per questo: potrete passare dalla tranquillità di San Quirico alla monumentalità di Pienza, dal silenzio di Vitaleta al brulicare delle enoteche di Montalcino, il tutto attraversando scenari naturali di struggente bellezza.
Quali sono gli eventi e le tradizioni da non perdere?
Nonostante le piccole dimensioni, San Quirico d’Orcia e le sue frazioni ospitano durante l’anno varie manifestazioni, alcune di richiamo anche sovracomunale. Partecipare a un evento locale può rendere la vostra visita ancora più speciale, immergendovi nelle tradizioni e nella vita comunitaria del borgo. Ecco gli eventi principali del calendario sanquirichese:
- Festa del Barbarossa: è l’evento più famoso di San Quirico, una rievocazione storica in costume che si tiene ogni anno il terzo fine settimana di giugno. La festa ricorda l’incontro del 1155 tra l’imperatore Federico Barbarossa e i legati papali, ma soprattutto è occasione di sfida tra i quattro Quartieri cittadini (Borgo, Canneti, Castello e Prato). Per cinque giorni circa, da mercoledì alla terza domenica di giugno, il borgo torna al Medioevo: le strade si animano di sbandieratori, arcieri, musici e figuranti in abiti d’epoca . Il momento clou è la domenica pomeriggio, quando in Piazza Girolamo Chigi si svolgono le gare: prima il tiro con l’arco e poi la spettacolare gara degli alfieri (sbandieratori) con punteggi che decretano il Quartiere vincitore. L’atmosfera è davvero elettrizzante: tamburi rullanti, chiarine squillanti, il pubblico assiepato sulle tribune e affacciato ad ogni balcone, i drappi dai colori delle contrade che addobbano le vie. Non mancano cortei storici con dame e cavalieri, investiture e rituali antichi. La sera, festeggiamenti e cene nelle taverne di quartiere aperte al pubblico, dove gustare piatti rustici in lunga tavolate. La Festa del Barbarossa è un autentico tuffo nella storia e nell’orgoglio paesano: se visitate la Val d’Orcia in giugno, non perdetela! (Conviene prenotare l’alloggio con anticipo in quel periodo, data l’affluenza di turisti e appassionati).
- Festa dell’Olio – Mostra Mercato dell’Olio Extravergine: all’inizio di dicembre, in prossimità del Ponte dell’Immacolata, San Quirico celebra il suo “oro verde”, l’olio extravergine di oliva di alta qualità prodotto sulle colline circostanti. La manifestazione dura tipicamente 3-4 giorni (es. dal 5 all’8 dicembre) e trasforma la cittadina nella capitale dell’olio nuovo: per le vie si diffondono i profumi dell’olio appena franto e in piazza vengono allestiti stand dei produttori locali per degustazioni gratuite . Potrete assaggiare l’olio novello su pane abbrustolito (le tipiche bruschette), confrontare le diverse sfumature di sapore degli oli dei vari frantoi e magari acquistare qualche bottiglia direttamente dal produttore. Oltre al mercato, il programma include visite ai frantoi con navette, passeggiate nel borgo e tra gli oliveti (trekking dell’olio), conferenze sull’olivicoltura, mostre a tema e intrattenimenti musicali . L’atmosfera è calorosa e conviviale, con i locali e i turisti che si mescolano sotto le luci natalizie. Per chi ama l’enogastronomia, è un appuntamento da segnare in agenda: la festa dell’olio di San Quirico, giunta ormai a decine di edizioni, è considerata una delle più autentiche della Toscana per celebrare l’olio novo.
- Il “Bagno” di Sant’Antonio (benedizione degli animali): a metà gennaio (intorno al 17, ricorrenza di Sant’Antonio Abate) a Bagno Vignoni si tiene una simpatica tradizione contadina. Nel giorno del santo protettore degli animali, la gente dei dintorni portava – e porta tuttora – i propri animali domestici e da stalla a ricevere la benedizione. La particolarità, un tempo, era che la benedizione avveniva con gli animali radunati attorno alla vasca termale (da cui il nome “bagno” di Sant’Antonio). Oggi è una festa semplice e genuina: il parroco benedice cani, gatti, cavalli, ecc., poi spesso seguono degustazioni di prodotti locali e dimostrazioni di antichi mestieri. Un evento minore, forse, ma caratteristico della cultura locale.
- I Colori del Libro: nei primi weekend di settembre, la frazione di Bagno Vignoni diventa la cornice di un raffinato festival letterario all’aperto. I Colori del Libro porta nel borgo terme scrittori, editori e lettori per un fine settimana di presentazioni di libri, incontri con gli autori e bancarelle di libri e stampe d’epoca. Immaginatevi seduti in piazzetta con un buon libro mentre attorno si discute di narrativa, oppure curiosare tra volumi rari sulle panchine affacciate alla vasca termale. L’evento attira appassionati di lettura da tutta la regione ed è un’occasione insolita per vivere Bagno Vignoni in un contesto culturale. Spesso vi si affiancano iniziative collaterali come passeggiate letterarie (percorso a piedi da San Quirico a Bagno Vignoni con tappe di lettura) o degustazioni letterarie la sera. Se amate i libri, trovarvi in Val d’Orcia in settembre potrebbe regalarvi questa piacevole sorpresa.
- Cinem⁺Moon – cinema sotto le stelle: nelle sere d’estate (in genere a luglio e agosto) il Comune di San Quirico organizza proiezioni di cinema all’aperto a Bagno Vignoni, con il poetico titolo “Cinema sotto la luna”. Un grande schermo viene allestito nella piazza delle Sorgenti o in spazi vicini, e vengono proiettati film d’autore, spesso con ingresso gratuito. Guardare un film sotto il cielo stellato, con il rumore della cascata termale in sottofondo, è un’esperienza magica. Informatevi in loco presso la Pro Loco o il sito comunale per il calendario “Cinemoon” se siete in zona nei mesi estivi.
- Concerto di San Giovanni: l’ultimo sabato di luglio a Bagno Vignoni si tiene tradizionalmente un concerto serale en plein air, di solito eseguito dalla banda musicale di San Quirico (intitolata a S. Giovanni). La scenografia è unica: i musicisti si esibiscono nell’area della piazza d’acqua illuminata, e il pubblico assiste tutt’attorno. Ascoltare le note riecheggiare tra le antiche pietre, magari degustando un gelato artigianale, è un bellissimo modo di trascorrere una serata estiva.
- Sagre e feste nei dintorni: nel territorio comunale e nei borghi limitrofi si svolgono anche altre piccole sagre gastronomiche e feste patronali. Ad esempio, a Castiglione d’Orcia a fine agosto c’è la festa patronale di San Giovanni con eventi folkloristici; a Contignano (nel comune di Radicofani, non lontano) c’è la famosa Sagra del Raviolo a Ferragosto. Pur non essendo a San Quirico, queste manifestazioni testimoniano la vivacità delle tradizioni nel comprensorio. Se siete in zona in estate, date un’occhiata al calendario degli eventi della Val d’Orcia in generale: potreste capitare durante una gara di pici al sugo o una festa del vino!
Riassumiamo i principali eventi annuali in una tabella per avere un colpo d’occhio su quando si svolgono e cosa offrono:
| Evento | Periodo | Descrizione |
|---|---|---|
| Festa del Barbarossa | Terza settimana di giugno (clou: 3ª dom. di giugno) | Rievocazione medievale con corteo storico, gare di tiro con l’arco e sbandieratori tra i 4 quartieri cittadini . Atmosfera medievale, cene nelle taverne e spettacoli in costume. |
| Festa dell’Olio | Ponte dell’Immacolata (5-8 dicembre ca.) | Mostra-mercato dell’olio extravergine nuovo . Degustazioni di olio nuovo e prodotti tipici, mercatini, trekking tra oliveti, musica e folclore nel borgo addobbato per Natale. |
| Bagno di Sant’Antonio (benedizione animali) | 17 gennaio (Sant’Antonio Abate) | Tradizionale benedizione degli animali domestici e da fattoria a Bagno Vignoni. Evento rustico con piccola fiera e riti religiosi. |
| I Colori del Libro | Inizi settembre (weekend) | Festival del libro a Bagno Vignoni: incontri con autori, stand di libri, presentazioni e letture. Atmosfera culturale in scenario termale. |
| Cinemoon (Cinema all’aperto) | Luglio–Agosto (serate varie) | Proiezioni di film sotto le stelle a Bagno Vignoni (ingresso libero). Occasione per vivere il borgo termale in notturna con un film e la brezza estiva. |
| Concerto di San Giovanni | Fine luglio (data variabile) | Concerto bandistico all’aperto a Bagno Vignoni, nella piazza delle terme illuminata. Musica live in contesto suggestivo, aperto a tutti. |
Partecipare ad almeno uno di questi eventi vi permetterà di conoscere l’anima viva di San Quirico e dintorni, aggiungendo al viaggio un ricordo unico – che sia l’emozione di una bandiera che sfreccia in aria durante il Barbarossa, il gusto fruttato dell’olio novello sul pane o le note di una banda musicale che risuonano tra le antiche terme. Prima di partire, consultate il sito del Comune o della Pro Loco (Visit San Quirico) per le date aggiornate e il programma dettagliato delle manifestazioni.
Quali specialità gastronomiche offre San Quirico d’Orcia?
La Val d’Orcia è rinomata non solo per i suoi panorami, ma anche per la straordinaria qualità dei prodotti e piatti tipici . San Quirico d’Orcia, in particolare, si trova in un territorio vocato alle eccellenze enogastronomiche toscane: olio extravergine d’oliva, vini pregiati, formaggi e salumi qui sono di casa. Ecco una panoramica delle prelibatezze da assaggiare assolutamente:
- Olio extravergine d’oliva: le colline intorno a San Quirico sono ricche di oliveti secolari. L’olio extravergine della zona (spesso a denominazione Terre di Siena DOP) è di qualità eccezionale: ha un fruttato intenso, note di carciofo e un retrogusto leggermente piccante/amaro, segno di ricchezza in polifenoli. Da provare sul pane sciapo toscano abbrustolito (la classica bruschetta) – magari proprio durante la Festa dell’Olio a dicembre, quando l’olio novo sprigiona i profumi più vivi . Molti ristoranti locali lo servono a tavola e potrete acquistarlo direttamente dai produttori o nei negozietti alimentari del borgo.
- Vino Orcia DOC e grandi rossi toscani: San Quirico rientra nell’area di produzione della DOC Orcia – un vino rosso ottenuto da Sangiovese e altri vitigni, meno noto dei vicini Brunello e Nobile ma in crescita per qualità e popolarità . In zona troverete anche i vini prestigiosi delle denominazioni limitrofe: siamo infatti tra Montalcino e Montepulciano. Non perdete l’occasione di degustare un calice di Brunello di Montalcino DOCG o un Rosso di Montalcino, oppure un calice di Nobile di Montepulciano DOCG, in abbinamento ai piatti locali. A San Quirico vi sono enoteche e ristoranti che offrono ottime selezioni. Per un vino più “a Km 0”, provate l’Orcia Rosso DOC, magari di qualche piccola cantina locale: è un vino equilibrato e profumato che bene accompagna salumi e formaggi.
- Pecorino di Pienza: il re dei formaggi locali è il pecorino. A pochi chilometri c’è Pienza, patria di uno dei pecorini più famosi d’Italia. Questo formaggio di latte di pecora ha diverse stagionature e lavorazioni: fresco, semi-stagionato, stagionato in barrique, sotto cenere, nelle foglie di noce ecc. Nelle botteghe di San Quirico troverete forme di pecorino ovunque, con il loro odore pungente e invitante . Un assaggio obbligato è il pecorino stagionato con marmellata o miele: molti ristoranti servono taglieri di pecorini misti accompagnati da miele di acacia o confetture (ad esempio di cipolle o di fichi), un connubio dolce-salato irresistibile. Provatelo anche grattugiato sulla pasta (es. sui pici cacio e pepe locali).
- Pici e pasta fatta in casa: i pici sono il primo piatto simbolo della Val d’Orcia. Si tratta di spaghettoni rustici, fatti a mano con acqua e farina (senza uovo), arrotolati a mano uno ad uno. La consistenza callosa e la capacità di assorbire i sughi li rende deliziosi in tante versioni. A San Quirico troverete pici con ogni condimento tipico: all’aglione (sugo di pomodoro e aglio rosso, semplice ma gustosissimo), al ragù di cinghiale (o di anatra, per un sapore robusto di caccia), alle briciole (con briciole di pane soffritte nell’olio), oppure cacio e pepe usando pecorino locale. Un bel piatto di pici fumanti è quasi d’obbligo per entrare nello spirito gastronomico valdorciano . Oltre ai pici, altri primi della tradizione includono le zuppe contadine (es. zuppa di farro e legumi, la ribollita toscana a base di pane e verdure) e i gnudi (gnocchi di ricotta e spinaci senza pasta, spesso con burro e salvia).
- Carni e salumi: la zona è famosa per la cinta senese, antica razza suina locale, da cui si ricavano salumi pregiati. Assaggiate il prosciutto crudo di cinta, il salame toscano (magari in un panino) e il finocchiona (salame morbido aromatizzato al finocchio). Spesso vi verrà servito come antipasto un tagliere misto con salumi di cinta e pecorino – accompagnato da pane toscano sciocco, è la merenda dei campioni! Tra le carni, molto diffusa è la cacciagione: cinghiale in umido, lepre, fagiano compaiono nei menù delle trattorie. Non di rado troverete anche la pregiata carne di Chianina (razza bovina toscana) per bistecche alla brace o tagliate, anche se per la “fiorentina” in purezza dovreste spostarvi più verso la Val di Chiana. Nei dintorni collinari si allevano inoltre ovini e caprini, quindi si possono trovare formaggi caprini e carni d’agnello locali.
- Dolci e prodotti da forno: per concludere il pasto o per uno spuntino pomeridiano, provate i dolci della tradizione senese: sebbene tipici soprattutto di Siena città, panforte, ricciarelli e cavallucci si trovano facilmente anche qui nelle pasticcerie. I ricciarelli (biscotti di pasta di mandorle morbidi, spolverati di zucchero a velo) accompagnano bene un caffè o un bicchierino di Vin Santo. Il panforte (dolce compatto di frutta secca, miele e spezie) può essere gustato a piccoli pezzetti anche come energia durante le escursioni! A Bagno Vignoni si trovano ad esempio torte ricotta e pinoli fatte in casa e i cantucci da intingere nel Vin Santo . Un altro dolce rurale, tipico delle campagne senesi, è la crostata con confetture casalinghe (spesso di susine o fichi) – la troverete nelle colazioni degli agriturismi o nei forni locali.
In sintesi, a San Quirico d’Orcia si mangia toscano doc: sapori decisi ma genuini, pochi fronzoli e materie prime di altissima qualità. La semplicità è il segreto: un filo d’olio crudo su una zuppa di fagioli, una spolverata di pecorino sui pici al pomodoro, una fetta di pane cotto a legna con salame nostrano… gesti antichi che qui sono ancora quotidiani. Preparatevi dunque a un tour dei sapori: il vostro palato ringrazierà!
Dove mangiare (e acquistare prodotti tipici) a San Quirico d’Orcia?
Non mancano nel borgo e nei dintorni ottimi ristoranti e trattorie dove gustare le specialità locali, così come enoteche e botteghe alimentari per fare scorta di prodotti tipici. Ecco alcuni suggerimenti su dove fermarsi:
Ristoranti e Trattorie consigliati:
- Antica Trattoria Toscana al Vecchio Forno: uno dei locali storici di San Quirico, situato in un ambiente rustico-elegante con un bel giardino interno. Propone cucina toscana autentica ma curata: famosi i pici fatti in casa (da provare quelli all’aglione o al ragù bianco di cinta senese) e la fiorentina su pietra. Buona selezione di vini locali. Atmosfera romantica la sera, con luci soffuse tra le piante. Rapporto qualità-prezzo ottimo (fascia medio-alta, ma giustificata dalla qualità). Consiglio: meglio prenotare in alta stagione.
- Trattoria Osenna: un’istituzione paesana, attiva da decenni, con sale rustiche piene di foto d’epoca e un pergolato coperto di vite per mangiare all’aperto d’estate. Il menù è un tripudio di ricette della nonna: pici al sugo di cinghiale, pappardelle al ragù di lepre, zuppa di ribollita, cinghiale in umido con olive, coniglio fritto… Porzioni abbondanti e sapori schietti. Dolci fatti in casa (tiramisù, crostate). Servizio cordiale e atmosfera allegra. Prezzi medi, adatto anche a famiglie.
- Ristorante Fonte alla Vena: appena fuori dal centro (verso l’uscita per Pienza), locale a conduzione familiare con ambienti semplici e grande cortesia. Cucina casalinga eccellente: pinci (pici) al tartufo, tagliata di chianina, verdure dell’orto fritte. Famoso per la ”carne alla brace” cotta nel camino a vista – bistecche e grigliate succulente. Viene spesso lodato per il rapporto qualità-prezzo molto onesto e le attenzioni per gli ospiti (vino della casa sincero, assaggini offerti). Consigliato se cercate un pranzo genuino senza troppa formalità.
- Ristorante Da Ciacco: nel cuore del borgo (via Poliziano), piccolo locale intimo con pochi coperti, apprezzato per la ricerca nelle materie prime. Propone piatti tradizionali rivisitati con creatività: es. flan di pecorino e pere su crema di zafferano, guancia di manzo al Brunello con contorno di stagione, ravioli ripieni di ricotta di pecora al burro e maggiorana… Ottimi anche i dolci artigianali. Carta dei vini interessante su etichette locali. Ambiente raccolto, ideale per una cena tranquilla di coppia o per gourmet curiosi. Prezzi medio-alti.
- La Bottega di Portanuova: più che un ristorante, è una gastronomia con cucina e mescita, perfetta per un pasto informale. Si trova vicino a Porta Nuova e offre taglieri di salumi e formaggi di altissima qualità (molti presidi toscani), panini farciti sul momento con porchetta o pecorino e miele, e una selezione di birre artigianali regionali. Ha anche alcuni piatti caldi del giorno (es. zuppa di farro, pappa al pomodoro) che si possono gustare ai tavolini rustici o da asporto. Il personale è gentilissimo e saprà consigliarvi sugli abbinamenti e sui prodotti. Prezzi contenuti. Ideale per un pranzo veloce ma tipico, o per acquistare prodotti da picnic.
Shopping gastronomico:
- Botteghe alimentari e wine shop: lungo via Dante Alighieri e dintorni troverete varie botteghe di prodotti tipici. La Bottega del Formaggio (nome indicativo) offre un tripudio di pecorini di Pienza di varie stagionature – spesso si possono assaggiare prima dell’acquisto. L’Enoteca del Borgo propone vini Orcia DOC e i grandi vini toscani, insieme a olio locale e distillati; il proprietario vi guiderà negli assaggi di Brunello o Vin Santo. Norceria: ci sono anche piccoli negozi specializzati in salumi, dove comprare cinta senese, capocollo, salsicce secche e magari la tipica soprassata toscana (un salume povero simile alla coppa di testa).
- Prodotti tipici da non perdere: oltre a vino, olio e pecorino, valutate di acquistare: pici secchi (pasta) confezionati a mano dalle pastifici artigianali locali – così potrete rifare i pici a casa; un sacchetto di farro della Val d’Orcia, cereale salutare coltivato in zona, con cui preparare zuppe; miele toscano (acacia, millefiori o corbezzolo, molti apicoltori hanno sede tra Val d’Orcia e Amiata); spezie e zafferano: a San Quirico stesso non c’è una grande produzione, ma nella vicina San Giovanni d’Asso trovate un famoso tartufo e a San Quirico potreste trovare lo zafferano puro coltivato sulle colline senesi da produttori locali, venduto in stimmi per arricchire risotti o pici.
- Mercato settimanale: informatevi se c’è un giorno di mercato a San Quirico (spesso nei piccoli centri toscani il mercato rionale è una volta a settimana, al mattino, in una piazza dedicata). Qui potreste trovare bancarelle con ortofrutta di produttori della valle, formaggi, porchetta e altre delizie a prezzi da locali. È un’esperienza carina da fare per osservare spaccati di vita quotidiana.
Dove gustare un buon bicchiere: la sera, dopo cena, oppure al tramonto, potreste voler fare un aperitivo o dopocena rilassato. In Piazza della Libertà c’è un wine bar con tavolini all’aperto che serve ottimi calici di Brunello e cocktail, spesso frequentato sia da turisti che da giovani del posto. A Bagno Vignoni, un locale consigliato è l’enoteca con terrazza panoramica che affaccia sulla vasca termale: qui un calice di Orcia Rosso al calar del sole diventa un momento quasi mistico.
In definitiva, a San Quirico d’Orcia si mangia e si beve divinamente. Lasciatevi consigliare dai ristoratori e dai negozianti, che con passione vi racconteranno l’origine di quel pecorino o di quel salame: dietro ogni prodotto c’è la storia di una famiglia, di una tradizione tramandata, di questa terra generosa. Buon appetito!
Si possono fare itinerari di trekking o percorsi in bicicletta nei dintorni?
Assolutamente sì: la zona di San Quirico e della Val d’Orcia è un piccolo paradiso per gli amanti del trekking, delle passeggiate nella natura e del cicloturismo. Qui le colline dolci e le strade bianche offrono scenari da sogno da esplorare all’aria aperta, con percorsi adatti un po’ a tutti i livelli.
A piedi – Sulle orme dei pellegrini: come detto, San Quirico si trova sul tracciato della Via Francigena, l’antica via dei pellegrini. Oggi è possibile percorrerne dei tratti ben segnalati come sentieri CAI. Ad esempio, un’idea è camminare da San Quirico a Bagno Vignoni lungo la Francigena: sono circa 5 km (1h30) tra strade campestri e sentieri, con arrivo premiato dal relax termale. In direzione opposta, a nord, la tappa successiva della Francigena porta verso Torrenieri e Ponte d’Arbia, ma è meno panoramica. Verso sud, da Bagno Vignoni potete proseguire a piedi fino a Castiglione d’Orcia e oltre in direzione Radicofani (quest’ultima tratta è più impegnativa, con salite ripide verso Radicofani, ma regala viste spettacolari sulla valle e sul profilo del monte Amiata). L’esperienza di camminare sulla Francigena è molto appagante: troverete la segnaletica bianco-rossa e i cartelli con il pellegrino stilizzato. Anche se non fate un’intera tappa, percorrere qualche chilometro vi farà immergere nella pace della campagna, tra file di cipressi, casali e greggi al pascolo.
Trekking panoramici: oltre alla Francigena, esistono altri sentieri locali. Uno molto bello parte da Bagno Vignoni e sale a Rocca d’Orcia (Castiglione): è un tragitto breve ma ripido, che permette di vedere dall’alto Bagno Vignoni e la Val d’Orcia man mano che si sale . Arrivati a Rocca d’Orcia, si può visitare la Rocca di Tentennano e magari scendere in bus o fare un percorso ad anello. Un altro percorso consigliato è quello verso la Cappella di Vitaleta: potete lasciare l’auto nel parcheggio sulla SP146 e anziché fare solo la breve passeggiata di 10 minuti, proseguire oltre la cappella seguendo la strada bianca fino a ricongiungervi con la provinciale più avanti, creando un piccolo anello (in totale circa 4 km). Vi troverete in un paesaggio pastorale incantevole, soprattutto nelle ore di luce radente.
Per chi cerca qualcosa di più strutturato, segnalo che esiste una rete di sentieri mappati dalla Comunità Montana Amiata-Val d’Orcia: presso l’ufficio turistico di San Quirico potreste reperire cartine con itinerari come il “Sentiero dei Mulini” (nei pressi di Bagno Vignoni, che porta ai resti di antichi mulini medievali scavati nel travertino, usati per sfruttare l’acqua termale), o il sentiero natura lungo il fiume Orcia. Anche il Parco della Val d’Orcia (ente che tutela il paesaggio UNESCO) fornisce opuscoli su cammini e passeggiate tematiche.
In bicicletta – Strade bianche e pedalate tra colline: la Val d’Orcia è un territorio fantastico per il ciclismo, in particolare per chi ama la gravel bike (bici da sterrato) o la MTB, ma anche su strada regala percorsi memorabili (tenete conto però di qualche salita). Proprio queste zone ospitano ogni anno manifestazioni cicloturistiche come L’Eroica di Montalcino, gara non competitiva su biciclette d’epoca che percorre le celebri strade bianche (sterrate) tra vigneti e poderi . Pedalare qui significa immergersi in un paesaggio che cambia dietro ogni curva: un filare di cipressi, un gregge di pecore, i campi arati, un boschetto di querce.
Qualche suggerimento di itinerario cicloturistico: – Anello San Quirico – Pienza – San Quirico: circa 20 km complessivi, con partenza da San Quirico sulla SP146 verso Pienza (salita dolce di 6 km), visita a Pienza, e ritorno indietro magari variando per strade secondarie (c’è una panoramica che passa per Monticchiello, ma allunga parecchio). Variante più breve: rientrare da Pienza a San Quirico per la stessa via (tutta discesa al ritorno). Asfalto buono e paesaggio splendido; attenzione solo al traffico in estate. – Da San Quirico a Montalcino (e magari Abbazia di Sant’Antimo): percorso di media difficoltà, circa 18 km per Montalcino via Torrenieri (strada asfaltata, salita impegnativa gli ultimi 5 km). Giunti a Montalcino, potete scendere altri 10 km fino all’Abbazia di Sant’Antimo, splendida abbazia romanica in una valle appartata – però ricordatevi che poi c’è da risalire! Questo percorso mixa cultura (Montalcino e Sant’Antimo) e natura, ma richiede gamba allenata o una e-bike. – Strade bianche della Val d’Orcia: per i puristi della gravel/MTB, imperdibile è il tratto di “strada bianca” che da San Quirico conduce ai cipressi di I Triboli e prosegue verso Lucignano d’Asso e Montisi. Sono chilometri di sterrato tra colline selvagge, dove incontrerete al massimo qualche lepre o fagiano. Questo è un segmento anche di itinerari gravel ufficiali. Portate acqua a sufficienza e magari una camera d’aria di scorta. – Percorso dei Calanchi e Crete: a nord-ovest di San Quirico, verso le Crete Senesi, esistono percorsi per MTB più impegnativi che si snodano su terreno argilloso (sconsigliati con pioggia) e offrono lo spettacolo lunare dei calanchi e biancane (le crete brulle). Ad esempio da Torrenieri si può andare verso Cosona e Chiusure attraversando paesaggi surreali.
Per gli amanti della bici è disponibile a San Quirico (o a Pienza) il servizio di noleggio e-bike con pedalata assistita: un’ottima soluzione per affrontare senza fatica anche i percorsi collinari. Molti agriturismi inoltre forniscono mappe e assistenza ai cicloturisti; a San Quirico c’è anche un piccolo negozio di biciclette per eventuali riparazioni o acquisti dell’ultimo minuto (camera d’aria, lubrificante, ecc.).
Ricordatevi in ogni caso alcune accortezze: portate con voi acqua (nelle giornate estive il sole picchia forte sui crinali e le fonti sono rare), protezione solare e un cappello per il trekking, viste le poche zone d’ombra lungo i sentieri. In bici, casco ben allacciato e luci se rientrate al tramonto; il traffico automobilistico sulle provinciali è in genere scarso, ma sulle strade bianche potreste incontrare polvere al passaggio di qualche auto. In autunno e inverno, preparatevi a fango sui sentieri e vestitevi a strati, perché il meteo può cambiare rapidamente.
Infine, per chi desidera unire sport e gusto, segnaliamo che in zona vengono organizzati tour guidati come il ”Trekking del Vino” o ”Bike & Wine”, che combinano escursioni a piedi/in bici con visite e degustazioni in cantina (ad esempio in agriturismi vitivinicoli lungo il percorso). Un modo divertente per gratificarsi dopo lo sforzo fisico!
In sintesi, San Quirico d’Orcia e dintorni offrono infinite possibilità outdoor: dalle semplici passeggiate panoramiche ad attività più avventurose. Che siate escursionisti esperti, ciclisti instancabili o semplici amanti della natura, qui troverete pane per i vostri denti… e, volendo, ottimo pecorino e vino per ricaricare le energie a fine giornata. 🥾🚴♂️
Domande frequenti su San Quirico d’Orcia
D: Quanto tempo ci vuole per visitare San Quirico d’Orcia?
R: Il borgo in sé è piccolo e si può vedere in poche ore. In genere 2-3 ore sono sufficienti per passeggiare con calma nel centro storico, visitare la Collegiata e gli Horti Leonini e scattare qualche foto, magari gustando anche un gelato o un caffè. Se vi prendete mezza giornata, potrete aggiungere con comodo una deviazione ai cipressi fuori paese o includere un pranzo in trattoria. Molti visitatori combinano San Quirico con altri borghi vicini nello stesso giorno (es. Pienza o Montalcino), data la breve distanza. In ogni caso, il ritmo migliore è quello lento: dedicate al borgo il tempo di assaporarne l’atmosfera senza fretta, sedendovi su una panchina o curiosando nei negozietti, oltre a “spuntare” le attrazioni principali.
D: Qual è il periodo migliore per andare a San Quirico?
R: Non c’è un periodo nettamente migliore, dipende dai vostri interessi. Primavera (aprile-maggio) offre paesaggi verdissimi e tanti fiori, clima mite e giornate lunghe – ideale per fotografia e trekking. Estate porta giornate assolate, campi dorati di grano e vari eventi (come il Barbarossa a giugno); può fare caldo a metà giornata, ma la sera rinfresca e si gode delle sagre sotto le stelle. Autunno (settembre-ottobre) è splendido: colori caldi, vendemmia in corso, profumo di mosto e olio nuovo (inizio dicembre c’è la Festa dell’Olio). Inverno è bassa stagione: troverete molta tranquillità, qualche mattina di nebbia poetica sulle colline, il borgo addobbato a Natale e l’opportunità di godervi le terme calde di Bagno Vignoni quando fuori fa freddo. In inverno alcuni servizi (bus, orari attrazioni) sono ridotti, ma il fascino della Val d’Orcia innevata (evento raro ma possibile) vale il viaggio. Diciamo che tra aprile e giugno e settembre-ottobre sono i mesi migliori per clima e vivacità, ma ogni stagione ha il suo perché.
D: Come ci si sposta nella Val d’Orcia? Serve per forza l’auto?
R: Avere un’auto certamente facilita gli spostamenti tra i borghi della Val d’Orcia, poiché i trasporti pubblici sono limitati . Con l’auto potrete muovervi in libertà e fermarvi nei punti panoramici a piacimento. Detto questo, non è obbligatorio: esistono autobus regionali (ad esempio la linea 112 Siena–San Quirico–Pienza–Montepulciano) ma sono pochi al giorno, quindi richiedono di pianificare bene gli orari. Un viaggiatore senza auto può comunque: soggiornare a San Quirico o Pienza, usare bus per spostarsi tra i principali centri (Pienza, Montalcino via Buonconvento, Montepulciano) e magari servirsi di taxi o servizi NCC per luoghi non coperti. Inoltre, ci sono tour organizzati da Siena che in un giorno portano nei vari borghi della Val d’Orcia. Un’altra opzione sempre più diffusa è noleggiare una e-bike o biciclette: con pedalata assistita si possono raggiungere Pienza (6 km) o Bagno Vignoni (4 km) facilmente e godersi il panorama. In sintesi, l’auto è consigliata per la massima flessibilità, ma con un po’ di ingegno (bici, bus, tour) potete esplorare la Val d’Orcia anche senza guidare.
D: Dove si parcheggia a San Quirico d’Orcia? Il centro è ZTL?
R: Il centro storico di San Quirico è pedonale e dentro le mura non si circola in auto (eccetto residenti). Tuttavia attorno alle mura troverete vari parcheggi. Arrivando da nord (Porta Cappuccini) c’è un parcheggio subito fuori porta; un altro ampio parcheggio gratuito si trova sul lato sud (zona Porta ai Canalicchi/viale Dante). Ci sono anche posti lungo la via principale esterna (Via degli Olivi). I parcheggi sono in parte gratuiti e in parte a disco orario o pagamento (tariffe comunque modeste, es. 1 euro/ora in certi punti). In genere, c’è disponibilità di posti tranne forse durante eventi affollati (es. Festa Barbarossa) in cui conviene arrivare presto. Una volta parcheggiato, il borgo si visita a piedi senza problemi – in pochi minuti sarete in centro. Per i diversamente abili è consentito l’accesso alle zone ZTL fino a determinate aree (meglio informarsi con il Comune). In ogni caso, data la conformazione raccolta, parcheggiare fuori le mura e camminare 200 metri è la soluzione più semplice e piacevole.
D: Bagno Vignoni: si può fare il bagno nella vasca termale al centro?
R: No, purtroppo non è permesso tuffarsi né bagnarsi nella vasca storica di Bagno Vignoni – quella al centro della piazza . Si tratta di un monumento tutelato e dal 1956 è vietata la balneazione in quell’invaso. Però non disperate: a Bagno Vignoni ci sono stabilimenti termali moderni (come l’hotel Albergo Le Terme o Posta Marcucci) dove, pagando un ingresso, potrete immergervi nelle stesse acque calde naturali in piscine panoramiche. Inoltre, appena fuori dal borgo, potete raggiungere liberamente le pozze naturali del Parco dei Mulini: qui l’acqua termale forma vasche all’aperto dove molti visitatori si siedono a mollo (attenzione, l’acqua qui non è caldissima, tiepida intorno ai 30°C, adatta più che altro a piedi e gambe). Quindi il bagno “in piazza” no, ma il bagno “a Bagno Vignoni” sì, sfruttando le strutture adeguate o le pozze gratuite a valle. E in ogni caso, anche solo immergere le mani nell’acqua calda che sgorga dalla fontanella termale vicino ai mulini è un piacere da provare!
D: San Quirico d’Orcia è adatto a famiglie con bambini?
R: Decisamente sì. Il paese è tranquillo, con strade pedonali dove i bambini possono camminare liberamente in sicurezza (tenendo d’occhio solo qualche bici di passaggio). Non ci sono lunghi tragitti a piedi da fare – tutto è a misura di passeggino, se si escludono i ciottoli un po’ sconnessi (meglio un passeggino da trekking). Gli Horti Leonini offrono spazio per correre sul prato o giocare a nascondino tra le siepi, e due piccoli parchi giochi pubblici si trovano appena fuori dal centro (uno vicino a Porta Cappuccini, un altro verso la parte nuova del paese). Molte trattorie in zona sono abituate ai bimbi e dispongono di seggioloni e menù semplificati (pasta al pomodoro, cotoletta e patatine, ecc.). Per un’attività carina, si può portare i bimbi a Bagno Vignoni: adorano vedere la “piscina” fumante e mettere magari i piedini nell’acqua calda del ruscello (sotto supervisione!). In estate, la Festa del Barbarossa li incanta con i costumi e le bandiere, e a dicembre c’è Babbo Natale che spesso fa capolino durante la festa dell’olio. Insomma, San Quirico è a misura di famiglia: non aspettatevi parchi divertimenti, ma i più piccoli impareranno ad apprezzare le cose semplici – un gelato artigianale in piazza, i gatti che sonnecchiano sui muretti, i suoni della natura. E per i neonati, nessun problema: l’aria di collina concilia il sonno nei passeggini più di qualsiasi ninna nanna!
D: Quali prodotti tipici vale la pena acquistare a San Quirico d’Orcia?
R: Le tentazioni gastronomiche sono tante. Se dovessimo fare una lista della spesa ideale da portare a casa, includeremmo sicuramente: una bottiglia di olio extravergine locale (lo riconoscete dal colore verde intenso e dall’etichetta DOP Terre di Siena), un pezzo di pecorino di Pienza stagionato (vacuum pack per il viaggio, così mantiene l’aroma), una confezione di pici secchi artigianali, e una bottiglia di Orcia Rosso DOC o del più celebre Brunello di Montalcino. Aggiungiamo un salame di cinta senese sotto vuoto e magari un sacchetto di spezie: a San Quirico troverete ad esempio ottimo zafferano puro coltivato nell’Amiata. Per chi ama i dolci, consigliamo di prendere i ricciarelli di Siena (si trovano anche qui, prodotti in un forno locale o da noti marchi senesi) – ottimi come souvenir/regalo. E ovviamente, se siete appassionati, una bottiglia di Vin Santo con relativo pacco di cantucci alle mandorle farà la felicità delle vostre serate casalinghe post-viaggio. Infine, un souvenir non gastronomico ma caratteristico: gli oggetti di artigianato in legno d’ulivo (taglieri, mestoli, ciotole) venduti in alcuni negozietti – portano con sé il profumo della Toscana e vi ricorderanno dei paesaggi olivati di San Quirico ogni volta che li userete in cucina.
Buon viaggio e buon soggiorno a San Quirico d’Orcia, dove arte, natura e gusto si fondono in un’esperienza indimenticabile!
Prenota qui direttamente sul sito il tuo soggiorno all’Hotel Minerva.