Chiusi: Cosa Vedere e Visitare

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Chiusi è un affascinante borgo toscano nell’estremo sud della provincia di Siena, noto soprattutto per il suo glorioso passato etrusco e per i suggestivi tesori sotterranei che custodisce . Nonostante le dimensioni contenute, Chiusi offre ai visitatori un ricco patrimonio storico-archeologico, scenari naturali rilassanti come il vicino lago e tradizioni culinarie autentiche. In questa guida approfondiremo cosa vedere e visitare a Chiusi, con consigli utili su come organizzare la visita, itinerari suggeriti e curiosità. Inoltre, presenteremo l’Hotel Minerva di Siena come base ideale per esplorare Chiusi e la Toscana meridionale, data la sua posizione strategica e i servizi offerti ai viaggiatori. Troverete numerose domande e risposte per chiarire ogni dubbio, insieme a tabelle riepilogative per assimilare rapidamente le informazioni chiave.

Prima di iniziare il tour, diamo uno sguardo a Chiusi “in breve”:

Chiusi in breveDettaglio
RegioneToscana (provincia di Siena)
Area geograficaValdichiana Senese (Toscana meridionale)
Altitudine398 m s.l.m.
Superficiecirca 58 km²
Abitanti~8.100 (2025)
Nome abitantiChiusini
Santo patronoSanta Mustiola (festa il 3 luglio)
Famosa perPatrimonio etrusco (tombe, labirinto di Porsenna), Cattedrale paleocristiana, Lago di Chiusi

Dove si trova Chiusi e come raggiungerla?

Chiusi si trova in Toscana, nella parte sud-orientale della provincia di Siena, quasi al confine con l’Umbria. Sorge su una piccola collina ai margini della Valdichiana, a circa metà strada tra Siena e Orvieto. In linea d’aria dista una sessantina di chilometri da Siena, mentre per strada sono circa 80-85 km . Quanto tempo occorre per arrivare a Chiusi? Dipende dal mezzo di trasporto scelto:

  • In auto: Chiusi è facilmente accessibile dall’Autostrada A1 (Milano-Napoli). L’uscita più vicina è Chiusi-Chianciano Terme, da cui Chiusi città dista circa 10 km (seguire le indicazioni per Chiusi). Da Siena, il viaggio in auto dura circa 1 ora (83 km) , percorrendo prima la superstrada Siena-Bettolle e poi un tratto di A1 verso sud. Da Firenze ci vogliono circa 1 ora e 30 minuti (120 km), da Roma circa 1 ora e 40 (∼150 km). La posizione di Chiusi è dunque strategica anche per chi viaggia lungo l’asse Roma-Firenze.
  • In treno: Chiusi dispone di una propria stazione ferroviaria, denominata Chiusi-Chianciano Terme, posta sulla linea principale Firenze – Roma. La città è ben collegata: ad esempio, da Firenze il treno Regionale impiega circa 1 ora e 45 minuti; da Roma circa 1 ora e 35 minuti con alcuni Intercity. Da Siena esiste un collegamento ferroviario diretto regionale (via Asciano) che dura circa 1 ora e 20 minuti . Molti treni a lunga percorrenza fermano a Chiusi, rendendola raggiungibile comodamente anche senza auto. Una volta arrivati in treno, occorre sapere che la stazione si trova nella parte bassa (Chiusi Scalo): per salire al centro storico (sul colle) c’è un servizio autobus locale oppure si può optare per taxi; in alternativa, se amate camminare, preparatevi a una salita di pochi chilometri.
  • In autobus: Sono disponibili collegamenti bus regionali, ad esempio da Siena (linee extraurbane TIEMME) e dalle località limitrofe. Tuttavia, il treno resta spesso la soluzione più rapida e diretta dalla maggior parte delle città maggiori.

Di seguito una tabella riassuntiva delle distanze e tempi indicativi di viaggio verso Chiusi da alcune città:

PartenzaDistanza stradaleTempo in auto (circa)Note sul treno
Siena~83 km~1 oraRegionale diretto ~1h20
Firenze~115 km~1h 30mRegionale veloce ~1h 45m; alcuni IC più rapidi
Roma~150 km~1h 40mIntercity ~1h 35m; Regionale ~2h
Montepulciano (SI)~22 km~30 minutiAutobus locale ~40 minuti

Nota: Montepulciano è un noto borgo toscano vicino Chiusi; l’abbiamo incluso poiché spesso visitato nello stesso itinerario.

Qual è la storia di Chiusi? Cenni storici essenziali

Chiusi vanta origini antichissime che risalgono persino all’età del Bronzo. Fu uno dei più importanti centri della civiltà etrusca, noto con il nome di Clevsin (latinizzato in Clusium). Già dalla fine del II millennio a.C. esistevano villaggi di agricoltori e pastori sulle colline dove oggi sorge Chiusi . La posizione era favorevole: terreno fertile di pianura tutt’intorno e vie d’acqua come il fiume Clanis (oggi Chiana) che permettevano comunicazioni fluviali.

Il periodo di massimo splendore di Chiusi avvenne nel VI secolo a.C., quando sotto il leggendario re Porsenna la città divenne potentissima: secondo la tradizione, Porsenna arrivò persino ad assediare e dominare Roma per un breve periodo . La fama di Chiusi come città ricca e temibile è legata anche a questo sovrano etrusco, la cui figura mescola storia e leggenda. Si racconta – ed è uno degli episodi più affascinanti – che Porsenna fu sepolto in un mausoleo dal tesoro favoloso, protetto da un intreccio di gallerie sotterranee: un carro d’oro trainato da quattro cavalli, un sarcofago d’oro e addirittura una chioccia con 5000 pulcini d’oro sarebbero stati sepolti con lui . Questa descrizione, tramandataci da Plinio il Vecchio e altri autori latini, ha alimentato per secoli il mito del “Labirinto di Porsenna”. (Più avanti vedremo cosa c’è di vero in questa storia!)

Dopo la fine dell’era etrusca, Chiusi entrò nell’orbita di Roma: nell’89 a.C. i suoi abitanti ottennero la cittadinanza romana . In età imperiale la città continuò a prosperare grazie alla sua posizione sulla Via Cassia (importante via consolare) e sul navigabile fiume Clanis, che collegava la Valdichiana al Tevere . Fu un centro di transito rilevante, e a partire dal III secolo d.C. divenne anche un importante centro di diffusione del cristianesimo in Etruria: non a caso a Chiusi si trovano le uniche catacombe cristiane della Toscana continentale e la sua cattedrale risale addirittura al VI secolo (uno degli edifici di culto più antichi della regione).

Con la caduta dell’Impero Romano, Chiusi conobbe varie vicissitudini: fu sede di un ducato longobardo nel VII-VIII secolo, poi gradualmente iniziò un lungo periodo di declino . La Valdichiana attorno a Chiusi, un tempo fertile, si impaludò nel Medioevo a causa di scarsa manutenzione delle opere idrauliche: l’acqua stagnante portò malaria e spopolamento, isolando di fatto Chiusi. Il momento più critico fu proprio durante i secoli delle paludi, finché nel ’700 e ’800 i granduchi di Toscana avviarono grandi opere di bonifica della Valdichiana. Con il completo prosciugamento delle paludi nel XIX secolo la valle rifiorì e Chiusi riprese importanza come borgo agricolo e nodo ferroviario sulla nuova linea Roma-Firenze .

Durante il Medioevo Chiusi fu contesa tra le potenti città vicine: la sua posizione strategica, al confine tra territori senesi, perugini e orvietani, la rese oggetto di scontri. A tratti fu influenzata da Orvieto, ma infine passò sotto l’orbita di Siena, e successivamente entrò nei domini del Granducato di Toscana sotto i Medici . Dal 1861 Chiusi fa parte del Regno d’Italia (poi Repubblica) e oggi è un tranquillo comune toscano che vive principalmente di turismo culturale, viticoltura e qualità della vita.

In sintesi, Chiusi è una città dove si possono leggere le stratificazioni di quasi 3000 anni di storia: dalle tombe etrusche all’urbanistica romana, dalle catacombe paleocristiane alle vestigia medievali, fino alle infrastrutture idrauliche ottocentesche. Ogni epoca ha lasciato tracce, spesso legate dal filo conduttore dell’acqua: emblematico è il caso dei Lavatoi di Porta Lavinia, costruiti nel 1885, sotto ai quali gli scavi archeologici hanno rinvenuto cisterne e pozzi etruschi e romani, testimonianza dell’ingegno idraulico attraverso i millenni .

Perché visitare Chiusi?

Dopo aver ripercorso la sua storia, viene spontaneo chiedersi: cosa rende Chiusi una meta interessante per un turista di oggi? Ecco alcuni validi motivi per inserire Chiusi nel vostro itinerario:

  • Importanza archeologica: Chiusi è un vero paradiso per gli appassionati di archeologia e storia antica. Il patrimonio etrusco qui è eccezionale: ci sono musei con collezioni ricchissime, tombe affrescate visitabili e un intrico di cunicoli sotterranei unico nel suo genere (il famoso Labirinto di Porsenna). Pochi luoghi in Italia offrono un’immersione così completa nella civiltà etrusca come Chiusi .
  • Atmosfera autentica: Il centro storico di Chiusi è raccolto, tranquillo e ha conservato l’atmosfera da borgo toscano autentico, lontano dalle folle dei circuiti turistici maggiori. Passeggiare per le sue vie significa godersi piazzette silenziose, panorami sulla campagna, scoprire antichi palazzi e chiese millenarie senza ressa. Chiusi regala un’esperienza slow, ideale per chi vuole conoscere la Toscana più genuina.
  • Natura e relax: A pochi chilometri dal centro si trova il Lago di Chiusi, piccolo specchio d’acqua incorniciato dal verde, habitat di numerosi uccelli acquatici. Qui si può passeggiare lungo le rive, praticare birdwatching o semplicemente rilassarsi lontano dal caos. Inoltre, Chiusi è attraversata dal Sentiero della Bonifica, una pista ciclopedonale pianeggiante di 62 km che unisce Chiusi ad Arezzo lungo il Canale Maestro della Chiana . È perfetta per chi ama fare escursioni in bici o a piedi immerso nella natura.
  • Cultura enogastronomica: Pur essendo un piccolo centro, Chiusi fa parte di territori enogastronomici prestigiosi. Si trova nel comprensorio del vino Chianti Colli Senesi e a pochi passi dalla zona del Vino Nobile di Montepulciano. In città e nei dintorni potrete assaggiare piatti tipici toscani come i pici fatti a mano, le carni di chianina e specialità uniche come il brustico (pesce di lago arrostito sulle canne e condito con olio e limone) . Il tutto condito con l’ottimo olio extravergine locale – in particolare la varietà “minuta” chiusina – e accompagnato da vini rossi e bianchi del territorio .
  • Posizione strategica per esplorare la zona: Chiusi può essere un’ottima base per visitare altre località della Toscana e dell’Umbria. Dal borgo, in meno di mezz’ora di auto, si raggiungono gemme come Montepulciano, Pienza, Montalcino, Orvieto, Cortona, oltre alle vicine Chianciano Terme, Cetona e Sarteano. Chi ama i tour on the road apprezzerà la vicinanza di Chiusi al crocevia autostradale e ferroviario, che consente spostamenti agili verso molte direzioni.

Insomma, Chiusi offre un mix di cultura, tranquillità e bellezze paesaggistiche difficile da trovare altrove. Vediamo ora in dettaglio cosa vedere durante la visita, organizzando un vero e proprio itinerario attraverso le sue attrazioni principali.

Cosa vedere a Chiusi?

Chiusi può essere visitata comodamente in una giornata (o in un fine settimana per approfondire con calma ogni aspetto). Il centro storico è piccolo e raccolto, il che facilita gli spostamenti a piedi – e non mancano parcheggi gratuiti nella parte alta del paese per chi arriva in auto . Nonostante le dimensioni ridotte, ci sono molte cose da vedere, per cui è utile pianificare un itinerario. Di seguito elenchiamo le principali attrazioni, suddivise per categorie, con domande e risposte che vi aiuteranno a scoprire ogni luogo di interesse.

Cosa vedere passeggiando nel centro storico di Chiusi?

Una visita a Chiusi non può che cominciare con una passeggiata nel centro storico, per familiarizzare con l’atmosfera del borgo. Appena varcate le antiche mura, vi troverete in un dedalo di vie tranquille e piazzette. Un percorso consigliato, anche dall’Ufficio Turistico locale, parte da Via Porsenna (la via principale) e si snoda toccando i punti più suggestivi:

  • Piazza XX Settembre – Cuore della vita cittadina, circondata da palazzi storici. Da qui si gode anche di una splendida vista panoramica sulla vallata sottostante e sul Lago di Chiusi in lontananza (specialmente al tramonto, lo scenario è notevole). Non a caso questa piazza è uno dei “belvedere” di Chiusi: nelle giornate terse lo sguardo spazia sulle colline della Valdichiana fino al Monte Cetona.
  • Via Porsenna – L’elegante corso principale, fiancheggiato da negozietti, caffè e botteghe artigiane. Percorrendola si incontrano alcuni palazzi nobiliari degni di nota, come Palazzo della Ciaia e Palazzo Buonaugurio. Via Porsenna conduce in leggera salita fino alla Cattedrale e al Museo Archeologico.
  • Piazza Duomo (Piazza XXVI Giugno) – È la piazza antistante la Cattedrale di San Secondiano, dominata dalla facciata neoclassica della chiesa e dal campanile (che in realtà è l’antica torre medievale di cui parleremo dopo). La piazza è ampia e luminosa; qui affaccia anche il Palazzo Vescovile (sede del Museo della Cattedrale) e si trova un pozzo circolare rinascimentale. Sotto la pavimentazione di Piazza Duomo si nasconde parte del labirinto sotterraneo etrusco!
  • Via Lavinia e Porta Lavinia: in prossimità di Piazza Duomo, una breve deviazione conduce a Porta Lavinia, l’unica porta medievale sopravvissuta delle antiche mura di Chiusi. Appena fuori da questa porta troverete i già citati Lavatoi ottocenteschi, restaurati e oggi visitabili come testimonianza di archeologia industriale e idraulica (sono accessibili liberamente e una targa ne illustra la storia). Vale la pena dare un’occhiata per osservare la struttura in pietra e immaginare le lavandaie di fine ’800 chine a sciacquare i panni, oltre a considerare che proprio qui sotto sono venuti alla luce reperti idraulici di 2700 anni fa .
  • Chiesa di San Francesco e Piazza San Francesco: proseguendo oltre Via Porsenna, si raggiunge un’altra piccola piazza dominata dalla Chiesa di San Francesco. Questo edificio religioso, risalente al XIII secolo, colpisce per la sua facciata in mattoni rossi semplice e spoglia (tipico stile gotico-francescano) e per il grazioso chiostro adiacente. Due scenografiche scalinate simmetriche conducono ai portali d’ingresso . All’interno, ad aula unica, sono conservati pregevoli affreschi e tele databili tra XVI e XVIII secolo, oltre a un notevole crocifisso ligneo del Quattrocento . La chiesa conserva un’atmosfera raccolta e rappresenta “un piccolo e suggestivo angolo” di Chiusi assolutamente da non perdere .

Durante la passeggiata per il centro, lasciatevi guidare dalla curiosità: troverete vicoli pittoreschi come Via Arunte o Via Paolozzi, scorci sulle campagne circostanti e magari incapperete in qualche tratto di mura etrusche inglobato negli edifici. Ad esempio, si può notare un segmento di antica muraglia in blocchi (probabilmente ellenistica) in Via Longobardi. L’atmosfera di Chiusi è quieta e autentica: “non preoccupatevi se avete programmato solo una visita veloce, il centro è molto piccolo e rapido da vedere, e c’è parcheggio in abbondanza in cima al colle” . In poche centinaia di metri quadrati è condensata la storia millenaria della città.

Quali chiese visitare a Chiusi?

Le due chiese principali di Chiusi sono la Cattedrale di San Secondiano e la già menzionata Chiesa di San Francesco. Ne abbiamo accennato, ma meritano una descrizione più dettagliata, in particolare la Cattedrale, che è un vero gioiello storico.

  • Cattedrale di San Secondiano (Duomo di Chiusi): è l’edificio sacro più importante, nonché uno dei più antichi di tutta la Toscana. Fu fondata nel VI secolo d.C. dal vescovo Florentino (proveniente da Firenze) sui resti di una precedente basilica paleocristiana . Nonostante i molti rimaneggiamenti, entrando si percepisce l’antichità del luogo: la pianta è a tre navate divise da 18 colonne di epoca romana, tutte differenti tra loro e con capitelli ionici e corinzi recuperati da edifici antichi . Le colonne sorreggono arcate a tutto sesto che creano un colpo d’occhio solenne.

L’aspetto attuale è frutto di restauri ottocenteschi: la facciata in travertino in stile neoclassico fu progettata dall’architetto senese Giuseppe Partini nel 1887 . Anche l’interno venne rinnovato a fine ’800: l’artista Arturo Viligiardi ridipinse la navata centrale e l’abside con decorazioni a finto mosaico su sfondo dorato, ispirandosi ai modelli di Ravenna e di Santa Maria Maggiore a Roma . Il risultato è sorprendente: le pareti brillano di colori e sembra di trovarsi in una basilica paleocristiana decorata a mosaico, invece sono pitture. Consiglio: cercate il quadro elettrico vicino all’ingresso e inserite una moneta da 50 centesimi per attivare l’illuminazione artistica: per alcuni minuti le luci interne si accenderanno rivelando pienamente gli affreschi dell’abside e delle volte – “la decorazione interna è semplicemente stupefacente… anche se è un’imitazione!” .

Tra le opere conservate in Cattedrale vi è un prezioso dipinto su tavola di Sano di Pietro (XV sec.) e, in sacrestia, frammenti di plutei e arredi marmorei altomedievali. La Cattedrale di Chiusi è intitolata a San Secondiano Martire, ritenuto primo vescovo locale. Curiosità: è concattedrale della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, a testimonianza dell’importanza storica di questa sede vescovile. La visita al Duomo è gratuita e spesso tranquilla; all’orario delle messe potrete anche sentire le campane suonare dal robusto campanile-torre, che originariamente fu una torre di difesa del XII secolo, poi adattata a torre campanaria. Salendo sulla torre (accessibile dal Museo della Cattedrale con visita guidata) avrete un bel panorama sui tetti cittadini e sul lago.

  • Chiesa di San Francesco: di questa abbiamo già detto in parte. Aggiungiamo che secondo la tradizione fu fondata dallo stesso San Francesco d’Assisi durante un suo passaggio a Chiusi, anche se l’edificio attuale fu costruito alcuni decenni dopo (metà del Duecento) in stile gotico semplice. Dentro la chiesa, l’ambiente è spoglio ma suggestivo: un’unica navata con capriate lignee a vista e alcune opere d’arte di epoche successive. Interessante la cappella laterale che custodisce una tela seicentesca della Madonna della Misericordia. Uscendo, godetevi qualche minuto nel piccolo chiostro ad arcate, magari immaginando i frati che vi passeggiavano in meditazione. San Francesco a Chiusi è insomma un luogo di pace, spesso fuori dagli itinerari più battuti ma amato dai visitatori che lo scoprono.

Oltre a queste, Chiusi conta altre chiese minori, come la Chiesa di Santa Maria della Morte (detta anche della Visitazione) con affreschi tardo-gotici interni, o la Chiesetta di Santa Maria Novella (fuori dal centro, in località omonima, interessante perché di fondazione paleocristiana – VI sec – anche se rimaneggiata). Ma se il tempo è poco, concentratevi pure su Duomo e San Francesco, le due tappe imperdibili.

Quali musei visitare a Chiusi?

Nonostante la cittadina sia piccola, Chiusi possiede ben tre musei principali, ognuno con caratteristiche uniche, che insieme offrono un percorso completo attraverso la storia locale: il Museo Archeologico Nazionale, il Museo della Cattedrale (con annesso Labirinto di Porsenna) e il Museo Civico “La Città Sotterranea”. Vediamoli uno ad uno nel dettaglio:

  • Museo Archeologico Nazionale di Chiusi: è il fiore all’occhiello di Chiusi, uno dei più importanti musei etruschi d’Italia. Se siete curiosi di archeologia, questo è il posto giusto per voi . Il museo raccoglie reperti che coprono un arco temporale amplissimo: dai corredi funerari dell’Età del Bronzo (XII sec a.C.) passando per tutta la civiltà etrusca fino all’epoca romana e ai Longobardi . Le collezioni comprendono urne cinerarie in alabastro e travertino finemente scolpite, sarcofagi in terracotta, vasi attici figurati (tra cui quelli del celebre “Pittore di Chiusi”), bronzetti, gioielli, strumenti della vita quotidiana e persino iscrizioni su pietra.

Il percorso museale è molto ben organizzato e didattico, con pannelli esplicativi chiari (anche in inglese). Cosa non perdere all’interno? Ad esempio: la tomba del colletto ricostruita, un raro sarcofago etrusco in legno carbonizzato (unico nel suo genere), la collezione di urne cinerarie chiusine con le tipiche scene mitologiche e banchetti, e i materiali dalle grandi tombe aristocratiche del territorio. All’ingresso spesso viene offerto in uso gratuito un tablet interattivo che fornisce informazioni aggiuntive e immagini 3D di alcuni reperti – chiedetelo perché arricchisce la visita .

Un aspetto peculiare di questo museo è che funge da punto di partenza per visitare le tombe etrusche fuori città: con il biglietto del museo si può prenotare la visita guidata ad alcune tombe monumentali situate a circa 2-3 km (ci si muove con mezzi propri seguendo la guida). Tempo permettendo, iscrivetevi al tour guidato delle tombe: la guida è inclusa nel prezzo e vedere dal vivo le camere sepolcrali originali, con i loro rilievi e pitture, ripaga ampiamente lo sforzo . Tra poco parleremo nel dettaglio di queste tombe visitabili. Importante: accanto al Museo Archeologico c’è anche una piccola mostra multimediale (curata dal comune, ingresso libero) con ricostruzioni 3D delle principali tombe etrusche chiusine . Dunque, se per caso non riusciste ad andare fisicamente alle tombe, potrete comunque farvene un’idea tramite modelli virtuali e filmati.

  • Museo della Cattedrale e Labirinto di Porsenna: si trova in Piazza Duomo, accanto alla Cattedrale, all’interno degli ambienti del Palazzo Vescovile. È un museo particolare, perché unisce una sezione storico-artistica legata alla Cattedrale e una parte archeologico-didattica che culmina nella visita al famoso Labirinto di Porsenna. La visita al museo avviene solo con guida a orari prestabiliti, poiché include il percorso sotterraneo.

Il Museo della Cattedrale vero e proprio espone oggetti sacri, sculture e reperti cristiani antichi: la collezione si articola in quattro sezioni che custodiscono materiali di epoca paleocristiana, alto-medievale e moderna . Il pezzo forte sono gli splendidi Codici Miniati benedettini del XV secolo provenienti dall’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore : si possono ammirare pergamene finemente miniate, antifonari e corali con capilettera decorati in oro e colori vivaci – una testimonianza dell’arte libraria rinascimentale. Altri oggetti notevoli includono reliquiari, frammenti architettonici dell’antica cattedrale, e una sezione lapidaria. Tuttavia, la fama del museo è legata soprattutto al Labirinto di Porsenna: con lo stesso biglietto del museo si accede infatti a un tratto dell’antico sistema idraulico etrusco sotto la piazza .

Cos’è il Labirinto di Porsenna? È un percorso sotterraneo costituito da una fitta rete di cunicoli scavati nell’arenaria dagli Etruschi, la cui scoperta negli anni ’20 fece pensare ai primi archeologi di aver trovato il leggendario labirinto della tomba di Porsenna . In realtà, questi tunnel erano parte dell’acquedotto e sistema idrico cittadino: un insieme ingegnoso di passaggi larghi circa 1 metro, alti 2-5 metri, che si diramano per oltre 120 m sotto il centro storico . Servivano a raccogliere e convogliare l’acqua piovana e di falda in cisterne, garantendo approvvigionamento idrico alla città in quota. Durante la visita guidata, si scendono scalini nel sottosuolo (portatevi una felpa, fa fresco anche d’estate !) e ci si inoltra in questi cunicoli tortuosi illuminati elettricamente. Le pareti mostrano i segni degli scalpelli etruschi e lungo il percorso si incontrano piccole cisterne e pozzi verticali. La guida solitamente fornisce spiegazioni curiose, ad esempio aiutando i visitatori a decifrare le iscrizioni etrusche incise su alcune lapidi riutilizzate nei muri . Verso la fine del labirinto, si raggiunge una sala più ampia: è la grande cisterna etrusco-romana, una camera di raccolta acque coperta da volte sostenute da un pilastro centrale . Questa cisterna (risalente al I sec. a.C.) è proprio sotto il campanile del Duomo, che infatti fu costruito nel XII secolo riutilizzando la struttura come base fortificata . Si pensi che in passato questi cunicoli furono usati persino come rifugio e discarica: sono stati trovati resti di mura antiche e perfino una lussuosa domus romana sotto l’abside del Duomo !

La visita al Labirinto è davvero suggestiva – camminare nelle viscere della città con solo una flebile illuminazione, circondati da misteriose gallerie, fa viaggiare con la fantasia. Non ci si deve stupire che la tradizione popolare avesse legato questi cunicoli al mito del tesoro di Porsenna. Attenzione: come detto, il Labirinto è accessibile solo tramite il Museo della Cattedrale, in gruppi accompagnati. Informatevi sugli orari (di solito più visite al mattino e pomeriggio, ma in bassa stagione potrebbe essere necessario prenotare). L’intero tour museo + labirinto dura circa 45 minuti.

Un dettaglio interessante: alla fine del percorso si salgono delle scale che portano all’interno del campanile del Duomo, ovvero l’antica torre, da cui si può sbucare in cima per godere di un panorama a 360° su Chiusi e dintorni – un finale perfetto! In sintesi, il Museo della Cattedrale è piuttosto contenuto nelle dimensioni, ma le guide giovani ed entusiaste lo rendono molto vivo, concentrandosi soprattutto sulla spiegazione dell’uso del sistema idrico etrusco e sfatando (con un filo di ironia) il mito del tesoro di Porsenna, “assicurando che negli scavi non è stato rinvenuto nulla del genere” . Resta comunque una delle esperienze più memorabili di Chiusi.

  • Museo Civico “La Città Sotterranea”: questo terzo museo offre una prospettiva diversa, focalizzandosi sulla ricca collezione epigrafica e su un altro aspetto del sottosuolo chiusino. Si trova in Via II Ciminia, praticamente a metà strada tra Piazza Duomo e Piazza XX Settembre (le indicazioni turistiche vi guideranno). L’ingresso avviene scendendo sotto il livello stradale, dove si apre un percorso chiamato appunto “città sotterranea”.

Qui è custodita la più grande collezione al mondo di iscrizioni etrusche su urne cinerarie e tegole tombali . Immaginate: circa 300 urne funerarie in pietra e oltre 200 lapidi con testi etruschi vi circondano nelle gallerie espositive . Molte di queste provengono dalle necropoli chiusine e presentano iscrizioni incise con i nomi dei defunti e formule rituali: un paradiso per gli studiosi di lingua etrusca! Per il visitatore medio, può essere curioso notare l’alfabeto etrusco su così tanti reperti e magari decifrare con l’aiuto delle didascalie qualche nome (la guida del labirinto, se coincide, spesso fa da guida anche qui e fornisce qualche spiegazione sulle iscrizioni, come accennato). L’allestimento è abbastanza essenziale, ma l’atmosfera è affascinante perché alcune urne sono collocate ancora dentro nicchie scavate nel tufo, a ricreare l’ambientazione originaria delle tombe.

La parte finale di questo museo riserva una sorpresa: attraverso un passaggio si accede a un pozzo profondo dal quale si può ammirare un laghetto sotterraneo limpido e fermo . Si tratta di una piccola cisterna allagata nelle profondità del colle: la vista dell’acqua blu-verdastra che giace quieta nel buio è suggestiva e un po’ mistica, quasi un “lago segreto” sotto la città. La guida illumina il laghetto per permettere le foto. Questo luogo ha alimentato leggende locali; c’è chi vi vedeva un collegamento con le sorgenti miracolose e chi con passaggi segreti. In realtà è semplicemente un bacino d’acqua parte dell’antico sistema idrico.

Info pratiche: Il Museo Civico spesso ha orari di apertura limitati (ad esempio solo la mattina, o su richiesta tramite l’Ufficio Turistico), quindi conviene informarsi in anticipo. Talvolta la visita è abbinata a quella del Museo Archeologico o del Labirinto tramite biglietti cumulativi. In ogni caso, se siete interessati alla lingua etrusca e a vedere con i vostri occhi un’incredibile quantità di epigrafi antiche, questo museo è imperdibile. L’esperienza complessiva è “una discesa nei labirinti di Chiusi” che complementa quanto visto nel Labirinto di Porsenna, offrendovi un quadro completo del sottosuolo chiusino.

Possiamo riassumere i tre musei chiusini nella tabella seguente, per confrontarne le caratteristiche:

MuseoTipo e contenutiDa non perdereNote visita
Museo Archeologico NazionaleArcheologia etrusca e romana (reperti dal Bronzo ai Longobardi) .Urne cinerarie etrusche, sarcofagi, ceramiche attiche, corredi tombali. <br/>Tip: chiedere il tablet interattivo .Aperto regolarmente; tour guidato tombe etrusche all’esterno incluso .
Museo della Cattedrale <br/> + Labirinto di PorsennaArte sacra paleocristiana e medievale; percorso sotterraneo etrusco.Codici miniati del ‘400, lapidi paleocristiane, cunicoli etruschi e cisterna romana del I sec. a.C. .<br/> Vista panoramica dal campanile.Solo con visita guidata (orari fissi). <br/>Portare una felpa per il fresco sotterraneo .
Museo Civico “Città Sotterranea”Epigrafi etrusche; speleologia urbana.Collezione di 300 urne e 200 iscrizioni etrusche (la più vasta al mondo). <br/> Il piccolo laghetto sotterraneo suggestivo.Verificare orari (visite spesso su richiesta). <br/>Percorso parzialmente in grotta, scale presenti.

Si possono visitare le tombe etrusche di Chiusi?

Sì, ed è una delle esperienze più affascinanti per chi visita Chiusi! Nei dintorni della città si trovano varie necropoli etrusche. In particolare, a nord-est dell’abitato, in località Poggio Renzo (circa 2-3 km dal centro, verso Chianciano Terme) c’è un’area con alcune tombe a camera accessibili al pubblico. Le principali sono:

  • Tomba della Scimmia: è probabilmente la più famosa tra le tombe chiusine. Scoperta nel 1846 dall’archeologo Alessandro François, risale agli inizi del V secolo a.C. . Deve il nome curioso alle pitture che decorano il suo vestibolo: si vede infatti raffigurata una scimmia legata a un cespuglio, che assiste (assieme alla defunta) a una scena di giochi funebri . Entrando nella tomba (si accede da un lungo dromos gradinato), troverete un vestibolo e tre camere laterali. Sulle pareti del vestibolo sono dipinti vivaci scene di giochi atletici e gladiatori, corse di carri, acrobati, suonatori e danzatori – uno spaccato di come dovevano svolgersi le cerimonie funebri etrusche in onore dei nobili defunti . La qualità degli affreschi, benché non perfettamente conservati, è straordinaria e ha un grande valore storico (mostrano dettagli sugli abiti, i carri, gli strumenti musicali dell’epoca). È emozionante pensare che quei colori hanno oltre 2400 anni! La Tomba della Scimmia è “la tomba più conosciuta delle necropoli chiusine” e costituisce un unicum a Chiusi perché poche altre presentano pitture parietali. Per preservarla, le visite sono limitate a determinati giorni e orari (generalmente aperta il martedì, giovedì e sabato su tour organizzato ). La guida vi illuminerà le pareti con una torcia o luce artificiale per mostrarvi i dipinti – preparatevi a rimanere incantati da queste scene antiche.
  • Tomba del Leone: anch’essa situata a Poggio Renzo, databile intorno al VI-V sec a.C. Deve il nome a un leone in pietra che un tempo ne proteggeva l’ingresso (il leone è stato trasferito al museo). Internamente ha un aspetto più semplice rispetto alla Tomba della Scimmia, ma è interessante la struttura: un lungo corridoio (dromos) che immette in un’unica camera con banchine per la deposizione dei corpi. È un esempio rappresentativo delle tombe “a camera” familiari etrusche di Chiusi. La visita alla Tomba del Leone è spesso abbinata a quella della Scimmia, se il tempo lo consente.
  • Tomba della Pellegrina: sempre nella stessa zona, prende nome dal podere “Pellegrina” dove fu trovata. È una grande tomba familiare di età ellenistica (fine IV – II sec a.C.) composta da un lungo corridoio e più camere sepolcrali ai lati . Durante gli scavi si rinvennero ben 17 deposizioni tra urne e sarcofagi, molti dei quali ancora in loco al momento della scoperta . Oggi gran parte dei corredi è al museo, ma entrando si percepiscono le dimensioni imponenti e l’importanza della famiglia che la fece costruire. Le nicchie lungo il corridoio e le varie camere testimoniano l’uso continuativo nel tempo. La Tomba della Pellegrina rappresenta un esempio significativo di sepoltura familiare etrusca di epoca tarda .
  • Altre tombe e catacombe: su prenotazione speciale (presso il Museo Archeologico o il Comune) talvolta è possibile visitare anche la Tomba del Colle (un’altra tomba a camera presso la collina di Chiusi) e soprattutto la Catacomba di Santa Mustiola, che benché di epoca romana merita una menzione qui. Della catacomba parleremo nel prossimo paragrafo.

Come organizzare la visita alle tombe etrusche? Normalmente l’Ufficio Turistico o il Museo Archeologico organizzano, in determinati giorni, visite guidate alle tombe di Poggio Renzo. Ci si raduna al Museo e poi si segue la guida con la propria auto fino al parcheggio del sito (strada sterrata di campagna). In estate spesso ci sono orari fissi la mattina presto o il pomeriggio. È necessario prenotare perché i gruppi sono a numero chiuso, sia per motivi logistici che conservativi. Vestitevi con scarpe comode e portate magari una piccola torcia (anche se la guida è fornita di illuminazione). L’esperienza di entrare nelle viscere della terra, calarsi in tombe dove per millenni riposarono principi etruschi, è davvero suggestiva e aiuta a comprendere appieno la grandezza di Clusium. Quando sarete nel vestibolo della Tomba della Scimmia, alla luce tremolante, con quei dipinti sbiaditi davanti agli occhi, sarà come fare un salto indietro nel tempo e partecipare a quei misteriosi rituali funebri.

Ci sono catacombe cristiane a Chiusi?

Sì. Chiusi vanta il primato di avere le uniche catacombe cristiane visitabili nella Toscana continentale (in Toscana altre catacombe si trovano sull’isola d’Elba). In epoca paleocristiana, tra il III e il IV secolo d.C., la comunità cristiana locale realizzò almeno due cimiteri sotterranei: la Catacomba di Santa Mustiola e la Catacomba di Santa Caterina. Questi labirinti di gallerie funerarie testimoniano l’importanza di Chiusi come centro di fede già nei primi secoli dopo Cristo.

  • Catacomba di Santa Mustiola: prende il nome da Santa Mustiola, patrona della città, che secondo la tradizione vi fu sepolta. Mustiola era una nobile romana convertita, martirizzata nel 275 d.C. sotto l’imperatore Aureliano: a Chiusi ne venerano la memoria come santa patrona appunto il 3 luglio (ricorderete la leggenda del suo mantello miracoloso legata al lago, ne parleremo più avanti) . La catacomba si trova appena fuori dal centro storico, lungo la strada che porta al Lago di Chiusi , in una zona oggi tranquilla tra campi e oliveti. Si sviluppa per oltre 200 metri all’interno del terreno tufaceo: un dedalo di gallerie strette nelle cui pareti sono scavati centinaia di loculi ad arcosolio (nicchie arcuate) disposti su più livelli . In ciascun loculo potevano essere deposti due o tre corpi, poi la nicchia veniva chiusa da tegole o lastre di terracotta (alcune ancora visibili). All’ingresso della catacomba di Santa Mustiola c’è una piccola basilichetta ipogea, una cappella sotterranea dove i primi cristiani si riunivano per commemorare i martiri e celebrare liturgie: entrando, si avverte ancora oggi il fascino di quei luoghi dove la luce delle fiaccole illuminava le pareti grezze e i fedeli pregavano nascosti durante le persecuzioni . La catacomba fu usata fino al V secolo circa e poi cadde nell’oblio finché venne riscoperta nel XVII secolo. La visita offre uno spaccato raro del primo cristianesimo toscano.
  • Catacomba di Santa Caterina: si trova invece in zona Chiusi Scalo, sulla collina di Santa Caterina delle Ruote (così chiamata per via di una chiesetta dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, martire sulla ruota). Questa catacomba ha una struttura un po’ diversa: in realtà è formata dall’unione di due ipogei separati, poi collegati, che facevano parte di un’area funeraria mista dove trovavano posto sia sepolture cristiane che pagane . Ciò testimonia come a Chiusi vi fosse convivenza e continuità nelle tradizioni funerarie durante la transizione verso il cristianesimo. La catacomba di Santa Caterina è più piccola rispetto a quella di Santa Mustiola, ma presenta anch’essa loculi e alcuni ambienti di culto. Essendo situata in area ferroviaria/industriale, è meno scenografica come contesto, ma altrettanto importante storicamente.

Si possono visitare queste catacombe? Sì, ma solo con visita guidata e su prenotazione attraverso la Diocesi o il locale Gruppo Archeologico. Spesso in estate vengono organizzate aperture straordinarie (ad esempio in occasione della festa di Santa Mustiola a inizio luglio). Durante le visite, le gallerie sono illuminate e le guide illustrano sia gli aspetti archeologici sia le vicende dei martiri chiusini. È un’esperienza toccante per chi è interessato alla storia del cristianesimo, e anche in questo caso si cammina fisicamente nella storia. Le catacombe, trovandosi fuori dall’abitato, possono essere raggiunte in auto (ci sono indicazioni, ma conviene farsi accompagnare dalle guide). Un consiglio: portate un leggero maglione, sottoterra la temperatura è fresca e l’umidità alta.

Chiusi, come vedete, offre un ventaglio impressionante di siti sotterranei – tra labirinti etruschi, tombe dipinte e catacombe cristiane, il sottosuolo del borgo è un museo a sé stante!

Cosa fare al Lago di Chiusi?

Dopo tanto esplorare tra musei e cunicoli, un po’ di relax nella natura ci sta proprio bene. Il Lago di Chiusi è la meta ideale per ricaricarsi: si tratta di un placido lago di pianura situato a pochi chilometri a est del paese (5-6 km). In auto ci si arriva in 10 minuti, ma volendo anche in bici seguendo il Sentiero della Bonifica. Il lago ha origine naturale e un tempo faceva parte delle paludi della Valdichiana, poi bonificate. Oggi è un’oasi naturalistica sorprendente per biodiversità e tranquillità

Cosa si può fare al lago? Ecco alcune idee: – Birdwatching e natura: Il lago di Chiusi è rinomato tra gli appassionati di birdwatching. Nelle sue acque e nei canneti vivono e transitano numerose specie di uccelli, sia stanziali che migratorie – alcune anche rare e protette . Aironi cinerini e aironi rossi, svassi maggiori, folaghe, cormorani, anatre di varie specie e, con un po’ di fortuna, falchi di palude. Sono stati avvistati anche esemplari di moretta tabaccata (anatra tuffatrice rara). Portate dunque binocolo e macchina fotografica con teleobiettivo! Lungo le rive sono stati predisposti capanni di osservazione in legno per guardare gli uccelli senza disturbarli. Oltre agli uccelli, nelle acque nuotano tinche, carpe, lucci e persici – la pesca è consentita con permesso.

  • Passeggiate e bicicletta: Un sentiero sterrato percorre parte del perimetro del lago, ideale per passeggiate tranquille. Il Sentiero della Bonifica lambisce il lago sul lato occidentale: si tratta di una ciclovia lunga 62 km che collega Chiusi ad Arezzo seguendo il Canale Maestro della Chiana, completamente pianeggiante e immersa nella campagna . La porzione attorno al Lago di Chiusi è particolarmente suggestiva al tramonto, quando il cielo si riflette nell’acqua. Se siete in bici, potete pedalare lungo questo tracciato (tenete presente che fare tutti i 62 km richiede tempo; molti optano per percorrerne un tratto e poi tornare indietro oppure prendere un treno per il rientro, dato che diverse stazioni si trovano lungo il percorso ). In zona lago potete anche semplicemente passeggiare sull’argine, respirando l’aria buona e il profumo dei canneti.
  • Escursione culturale alle torri di confine: Sul lato sud del lago, al confine con l’Umbria, sorgono due singolari torri medievali chiamate “Beccati Questo” e “Beccati Quello”. I nomi pittoreschi derivano dalla rivalità storica tra Perugia e Chiusi: le due torri furono costruite una di fronte all’altra, sui lembi opposti del fiume, come avamposti di confine e pare che il nome di una fosse la provocazione rivolta all’altra e viceversa . Sono testimonianza delle secolari ostilità tra i territori (oggi, per fortuna, superate!). Ci si può avvicinare alle torri tramite sentieri: “Beccati Questo” è sul lato toscano, “Beccati Quello” sul lato umbro, separate da poche centinaia di metri e dal canale emissario del lago. Vederle dal vivo è curioso, pensando ai soldati che le presidiavano secoli fa scambiandosi forse insulti da una torre all’altra.
  • Relax e gastronomia sul lago: Sulle rive settentrionali del lago si trovano alcuni ristorantini e chioschi dove gustare specialità locali, approfittando magari di un pranzo all’aperto. Il piatto tipico del lago è il “brustico” – pesce di lago (in genere persico reale o tinca) abbrustolito su fuoco di canne lacustri, quindi sfilettato e condito con olio extra vergine, sale, pepe e limone . Viene servito come antipasto o secondo nei ristoranti in riva al lago di Chiusi. Ha un sapore affumicato particolare ed è assolutamente da provare se amate il pesce di acqua dolce. Accompagnatelo con un bicchiere di vino bianco locale, e magari chiudete con i tradizionali cantucci toscani. Mangiare sulle sponde del lago al tramonto, con le cicale in sottofondo, è un’esperienza impagabile.

In sintesi, il Lago di Chiusi “occupa un posto di spicco sia per i numerosi pesci che lo popolano sia per la varietà di piante lacustri, ma soprattutto per la presenza di molti uccelli, migratori e stanziali” – “un vero paradiso per gli amanti della natura e del birdwatching” . Chi cerca un pomeriggio di pace dopo le visite culturali troverà qui il suo angolo di relax. E ricordate la leggenda locale legata al lago: si dice che ogni anno, all’alba del 3 luglio, data del martirio di Santa Mustiola, appaia sulle acque la scia luminosa del mantello con cui la santa fuggì miracolosamente dalla prigionia . Se vi trovate in zona in quel periodo, vale la pena fare una levataccia e recarsi al lago all’alba… chissà che non scorgiate riflessi misteriosi sulle onde!

Quali eventi e tradizioni offre Chiusi?

Non solo musei e monumenti: Chiusi è viva anche nelle sue tradizioni popolari e rievocazioni storiche. Due eventi spiccano nel calendario annuale, portando in scena la storia e la comunità locale:

  • Trias Auris – Palio delle Torri: Si tratta di una manifestazione estiva di ambientazione medievale, nota anche semplicemente come “Triaturris”. Si svolge tipicamente l’ultima settimana di giugno. Durante l’evento, le tre antiche “terzieri” (quartieri) di Chiusi – contrade storiche in cui era divisa la città – si sfidano in giochi e tornei rievocativi. Il nome Triaturris significa “tre torri” e richiama le torri simbolo di ciascun terziere. Nel programma ci sono battaglie simulate, tornei cavallereschi, banchetti con menù medievali nelle taverne all’aperto, il tutto animato da figuranti in costumi d’epoca, sbandieratori, tamburini e artigiani che ricreano antichi mestieri . Culmine della festa è la domenica conclusiva con il Palio delle Torri: una spettacolare gara in cui squadre di ciascun terziere spingono a mano pesanti riproduzioni di torri per le vie cittadine, in una corsa all’ultimo respiro per la conquista del palio (un drappo dipinto). L’atmosfera è coinvolgente: bandiere colorate alle finestre, rulli di tamburi nei vicoli, orde di spettatori che incitano la propria contrada. Il Palio delle Torri è una tradizione recente (nata a metà anni 2000) ma si è già affermata come appuntamento imperdibile a Chiusi, rispolverando l’orgoglio identitario del borgo e richiamando visitatori da tutta la zona. Da vedere: il sabato sera precedente la gara, si tiene il corteo storico notturno con fiaccole e figuranti – molto suggestivo.
  • Ruzzi della Conca: a fine estate (solitamente fine agosto o inizio settembre) i riflettori si spostano su Chiusi Scalo, la parte bassa della città, dove si svolgono i Ruzzi. Il nome dialettale “ruzzi della conca” significa letteralmente “giochi nella conca” (con conca a indicare la conca valliva in cui sorge Chiusi Scalo) . È una festa popolare più recente, nata nel 1984, che vuole rievocare i primi del ’900. Si organizzano sfilate in costume d’epoca XIX-XX secolo e soprattutto si disputa un torneo del tutto singolare di Palla al bracciale. Quest’ultimo è un antico gioco con la palla tipico della tradizione italiana ottocentesca: i giocatori indossano un bracciale di legno chiodato con cui colpiscono una palla pesante, cercando di mandarla oltre la linea avversaria (una sorta di tennis senza racchette né rete). A Chiusi Scalo, durante i Ruzzi, le squadre dei rioni locali si sfidano in questo sport dimenticato, offrendo uno spettacolo davvero curioso e divertente. L’evento ha un tono goliardico: “è una festa davvero divertente… e forse anche un po’ canzonatoria verso quelle località limitrofe che hanno storie antichissime documentate, perché a Chiusi Scalo questi tornei non hanno nessun precedente storico!” – in pratica è nato come scherzo per dare anche a Chiusi Scalo un “palio” tutto suo, pur senza radici medievali, giocando sull’autoironia. Comunque l’intera comunità partecipa con entusiasmo: durante i Ruzzi troverete stand gastronomici, musica dal vivo, mercatini e la finale del torneo con premiazione. È un bel modo di vivere la Chiusi moderna, in contrappunto alle rievocazioni storiche del centro alto.

Oltre a questi due eventi clou, Chiusi propone durante l’anno iniziative culturali, mostre (spesso legate all’archeologia), concerti estivi all’aperto e le tipiche sagre enogastronomiche dei borghi toscani. Ad esempio, segnaliamo la “Festa dell’Uva e del Vino” a settembre nelle frazioni vicine (celebrando la vendemmia), o mercatini di Natale nel centro storico a dicembre. In ogni caso, visitare Chiusi durante un evento significa vedere la città animarsi: potreste pianificare il viaggio in concomitanza, se vi interessa immergervi nel folclore locale (tenendo presente che in quei giorni potrebbe esserci più gente e necessità di prenotare alloggi con anticipo).

Cosa mangiare a Chiusi?

La cucina toscana qui a Chiusi rispecchia la tradizione rustica e saporita della Valdichiana, con alcune particolarità locali. Di seguito alcune specialità e prodotti tipici da provare: – Pici al sugo – I pici sono il piatto simbolo della zona di Chiusi/Montepulciano. Si tratta di una pasta fresca fatta a mano simile a grossi spaghetti irregolari (impasto di acqua e farina, lavorato a mano in lunghi cordoni). A Chiusi li troverete conditi in vari modi: al sugo di carne (ragù di Chianina) come citato nella tradizione , all’aglione (sugo di pomodoro e aglio rosso locale), o con briciole di pane e pancetta (i cosiddetti pici alle briciole). La consistenza callosa di questa pasta e la sua capacità di trattenere il sugo la rendono un comfort food eccezionale. Un piatto di pici fumanti accompagnato da un bicchiere di Chianti Colli Senesi è un must.

  • Carne di Chianina – La Valdichiana è la patria della razza bovina Chianina, famosa per la bistecca fiorentina. Anche a Chiusi troverete ottimi tagli di carne Chianina IGP, dalla bistecca alla tagliata, spesso cotta alla brace. Inoltre, piatto tipico locale è la “Scottiglia”, uno spezzatino misto di carni (manzo, pollo, coniglio e maiale) cotte lungamente in salsa di pomodoro e vino, servito su pane abbrustolito. È una sorta di cacciucco di carne contadino, molto saporito.
  • Brustico – Già menzionato per il lago, vale ribadirlo: il brustico di Chiusi è un piatto unico nel suo genere. L’usanza deriva dagli Etruschi (pare che persino Plinio il Vecchio citasse l’usanza di arrostire il pesce tra le canne palustri). Dopo la cottura sulle fiamme vive, la parte bruciacchiata esterna viene rimossa, lasciando la carne dal retrogusto affumicato che, condita con olio extravergine locale, è deliziosa. Da provare nei ristoranti in riva al lago, magari come antipasto misto di lago insieme a latterini fritti. Il brustico compare anche in sagre paesane attorno a Chiusi nei mesi estivi.
  • Olio extravergine “minuta” – L’olio toscano è celebre, e nelle colline di Chiusi si coltiva una varietà di oliva detta minuta, autoctona, che produce un olio molto aromatico e fruttato . Se ne avete l’occasione, degustate l’olio novo di qualche frantoio locale sul pane toscano sciapo: scoprirete sentori di carciofo e mandorla, un piccantino piacevole in gola e un colore verde brillante. Un souvenir gastronomico perfetto da portare a casa è proprio una bottiglia di olio di Chiusi.
  • Vini locali – Chiusi rientra nell’area di produzione del Chianti Colli Senesi DOCG e del Terre di Chiusi IGT. Ma essendo a pochi km da Montepulciano, qui troverete diffusamente anche il Vino Nobile di Montepulciano DOCG , rosso di altissima qualità, e il Rosso di Montepulciano DOC. Molti ristoranti propongono vini delle cantine di Montepulciano. Inoltre, spostandosi di pochi km, si entra nella zona del Colli del Trasimeno (per i bianchi e rosati umbri). Insomma, gli appassionati di vino hanno ampia scelta. Per un bianco locale, provate l’Umbria Bianco IGT prodotto sulle colline intorno al lago (ci sono cantine a Porto – frazione umbra sulle sponde opposte). Non dimentichiamo i vin santi toscani, ottimi da accompagnare ai dessert.
  • Dolci tipici – Nella tradizione chiusina troviamo dolci simili a quelli senesi: cavallucci, ricciarelli e panforte nel periodo natalizio (spesso prodotti da forni artigianali locali). In Valdichiana è diffuso anche il ciaramicola, un dolce di Pasqua con alchermes e meringa (più perugino in realtà, ma si trova anche qui). Più specifico di Chiusi è il Bico: una sorta di schiacciata dolce lievitata con l’uvetta, tipica dell’autunno. Chiedete in panetteria se disponibile.

In generale, a Chiusi mangerete piatti genuini e porzioni abbondanti, con quella sincera ospitalità di provincia. Molti ristoranti sono a conduzione familiare e i menù seguono la stagionalità (funghi porcini e tartufi in autunno, ad esempio). Consiglio: provate un menù degustazione in un’osteria del centro, oppure cenate in agriturismo nelle campagne circostanti per un’esperienza ancora più autentica.

Cosa vedere nei dintorni di Chiusi?

Chiusi è un ottimo punto di partenza per esplorare numerose località interessanti nei suoi dintorni, sia in Toscana che nelle regioni confinanti. Ecco una selezione di borghi e mete facilmente raggiungibili, con le relative peculiarità:

Località (direzione)Distanza da ChiusiPerché visitarla
Cetona (Toscana, SE)~7 kmDelizioso borgo medievale ai piedi del Monte Cetona. Atmosfera tranquilla, piazza centrale con cisterna. Ideale per trekking sul Monte Cetona e passeggiate nella natura. Da vedere il Museo Civico per la Preistoria (espone reperti delle grotte preistoriche del monte) e il vicino Parco Archeologico Naturalistico di Belverde con grotte e ricostruzioni di villaggi preistorici (attività che affascinano i bambini) .
Sarteano (Toscana, O)~10 kmGrazioso borgo tra Val d’Orcia e Valdichiana, dominato da un imponente castello medievale al sommo di una collina. Offre un mix di storia ed eventi: notevoli le tombe etrusche dipinte scoperte di recente (es. la Tomba della Quadriga Infernale, visitabile su prenotazione) e belle chiese rinascimentali. In estate vi si svolge la Giostra del Saracino. Sarteano colpisce per il fascino senza tempo e i panorami sulle vallate .
Chianciano Terme (Toscana, NO)~13 kmFamosa città termale, attiva già dagli anni ’50. È divisa tra un centro storico antico (in alto sul colle) e la zona termale moderna (a valle) con stabilimenti e SPA. Ideale per concedersi un po’ di benessere: qui troverete piscine termali Theia, sensoriali, cure idropiniche per il fegato (acqua di Chianciano nota fin dall’epoca romana). Oltre alle terme, offre parchi e qualche museo curioso (Museo Etrusco e Arte Moderna). Perfetta per un pomeriggio di relax alle terme dopo le visite culturali .
Montepulciano (Toscana, W)~22 kmCelebre città rinascimentale arroccata su un colle, patria del vino Nobile. Da non perdere Piazza Grande con il Duomo e il Palazzo Comunale (simile a Palazzo Vecchio), le magnifiche cantine sotterranee (dove degustare il Vino Nobile DOCG) e le chiese monumentali come San Biagio. Montepulciano è un concentrato di arte, panorama (vista sul lago Trasimeno e Val d’Orcia) ed enogastronomia. Vale assolutamente la visita per la sua bellezza architettonica e l’atmosfera vivace.
Città della Pieve (Umbria, E)~15 kmSplendido borgo umbro adagiato su un colle poco oltre il confine toscano. Famoso per aver dato i natali al Perugino: conserva infatti alcuni suoi affreschi notevoli (ad es. l’Adorazione dei Magi nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi). Il centro in mattoni rossi è molto caratteristico, con vicoli medievali (c’è il vicolo più stretto d’Italia, Via Baciadonne!). Ogni agosto vi si tiene il Palio dei Terzieri con sfilate rinascimentali e gara di tiro con l’arco. Ottima la cucina umbra (zuppe di legumi e cacciagione).
Lago Trasimeno (Umbria)~20 kmIl maggiore lago dell’Italia centrale, luogo di grande bellezza paesaggistica. Da Chiusi in 20 minuti si raggiunge Castiglione del Lago, grazioso borgo sulla sponda occidentale del Trasimeno, con una rocca medievale e un centro storico pieno di localini. Sul Trasimeno si possono fare gite in battello alle isole (Polvese e Maggiore) e sport acquatici. È un’ottima escursione naturalistica se amate i panorami lacustri; il Trasimeno offre tramonti memorabili.

(Le distanze sono approssimative e riferite al percorso stradale in auto da Chiusi centro.)

Come si può notare, nel raggio di 20-30 km da Chiusi c’è un’alta concentrazione di borghi storici e attrattive diversificate: arte, natura, terme, enogastronomia. Se avete più giorni a disposizione in zona, potete facilmente combinare la visita di Chiusi con qualcuna di queste mete. Ad esempio, un weekend lungo potrebbe includere Chiusi + Montepulciano + Pienza (più a ovest, celebre per il pecorino e l’urbanistica rinascimentale) + un pomeriggio alle terme di Chianciano. Oppure Chiusi + Città della Pieve + Lago Trasimeno per un mix toscano-umbro. Le strade che collegano queste località sono panoramiche (in particolare verso la Val d’Orcia) e vi faranno attraversare dolci colline punteggiate di cipressi, vigneti di Nobile e uliveti.

Un consiglio pratico: la stazione di Chiusi-Chianciano Terme funge anche da “snodo” per autobus regionali verso alcune di queste località (es. Montepulciano, Chianciano, Città della Pieve), quindi volendo ci si può muovere con i mezzi pubblici locali, ma l’auto resta la soluzione più flessibile per esplorare i dintorni in libertà.

Dove dormire per visitare Chiusi? L’Hotel Minerva di Siena come base ideale

Chiusi offre qualche hotel e B&B, ma una strategia molto apprezzata dai viaggiatori è soggiornare a Siena e da lì fare escursioni giornaliere nei dintorni (Chiusi inclusa). Perché scegliere Siena come base? Perché Siena è una città ricchissima di storia e fascino (vale il viaggio di per sé) e la sua posizione centrale in Toscana permette di raggiungere comodamente sia le località del senese che alcune umbre. Inoltre, la sera potrete godere della vivace atmosfera senese, tra ristorantini e passeggiate nel centro medievale, dopo aver esplorato i dintorni di giorno.

In particolare, l’Hotel Minerva di Siena si presta in modo eccellente come “campo base” per esplorare Chiusi e tutta la Toscana meridionale. Si tratta di un albergo tre stelle situato nel centro di Siena, apprezzato per la sua accoglienza e posizione strategica. Ecco in breve i suoi punti di forza rilevanti per chi vuole visitare Chiusi e dintorni:

  • Posizione comoda e accessibile: L’Hotel Minerva si trova all’interno della cinta muraria medievale di Siena ma appena fuori dalla zona a traffico limitato . Ciò significa che se arrivate in auto potete raggiungerlo facilmente senza permessi e, grande vantaggio, dispone di un parcheggio privato coperto e videosorvegliato per gli ospiti . In una città come Siena, dove parcheggiare è spesso complicato, questa è una comodità notevole. Potrete dunque tenere l’auto al sicuro e usarla per le gite fuoriporta (come quella a Chiusi) senza dovervi preoccupare di trovare posto ad ogni rientro. Una volta parcheggiata l’auto, per visitare Siena ci si muove a piedi tranquillamente.
  • Vicino a stazione e mezzi pubblici: l’hotel dista circa 1 km dalla stazione ferroviaria di Siena (15 minuti a piedi o 5 in autobus) . Questo è utile se arrivate in treno o se un giorno preferite prendere il treno per raggiungere Chiusi (o altre mete come Firenze). Anche la fermata dei bus extraurbani è vicina. L’Hotel Minerva quindi è ben collegato per chi non vuole sempre usare l’auto.
  • Centralità per esplorare Siena: Trovarsi a Siena vi permetterà di godere appieno di quella città straordinaria, magari nelle ore meno affollate. L’Hotel Minerva è a pochi passi dai maggiori punti d’interesse: bastano 15 minuti di passeggiata per arrivare in Piazza del Campo e al Duomo di Siena . Ciò significa che dopo una giornata passata, ad esempio, a Chiusi e Montepulciano, potrete rientrare, rinfrescarvi e fare due passi serali per le vie di Siena, magari gustando un gelato in Piazza del Campo quando le comitive di turisti giornalieri se ne sono andate – un privilegio che solo dormire in centro a Siena vi concede . Inoltre, la zona intorno all’hotel è sicura e tranquilla di notte , lontana dal chiasso ma vicinissima al cuore pulsante della città. Insomma, “è il miglior punto di partenza per esplorare Siena di giorno e un soggiorno silenzioso dove ritirarsi la sera” .
  • Comfort e servizi di qualità: L’Hotel Minerva si distingue per la cura degli ospiti. Offre camere confortevoli (molte con vista sui tetti e le basiliche senesi), Wi-Fi gratuito, colazione abbondante anche in giardino panoramico e uno staff cordiale e disponibile 24h. Dalle recensioni si evince un’attenzione speciale: i clienti abituali elogiano la gentilezza del personale, sempre pronto a dare consigli su itinerari segreti o ristorantini locali . Questo può fare la differenza per arricchire la vostra esperienza di viaggio: avrete dritte personalizzate su cosa vedere, eventi del momento e posti autentici dove mangiare sia a Siena sia nei dintorni. Inoltre, se viaggiate in famiglia, troverete un ambiente accogliente anche per i bambini; se siete in coppia, l’atmosfera romantica di Siena vi regalerà serate indimenticabili.
  • Base strategica per escursioni: Proprio per la sua ubicazione, l’Hotel Minerva consente di partire al mattino e raggiungere in circa un’ora di viaggio molte delle destinazioni turistiche circostanti. Ad esempio, Firenze, San Gimignano, Monteriggioni, Montalcino, Pienza – tutte entro un raggio di 60-90 minuti di auto . Chiusi, come abbiamo visto, è a un’oretta di strada o poco più in treno. Questo significa che potete organizzare gite giornaliere senza cambiare alloggio di continuo: visitate Chiusi un giorno, il successivo magari andate a vedere la Val d’Orcia, un altro ancora Perugia o il Chianti, e ogni sera tornate nella vostra confortevole camera a Siena. “La facilità di accesso in auto rende l’Hotel Minerva un’ottima base per esplorare i dintorni di Siena: nel raggio di un’ora di viaggio raggiungete città d’arte, borghi incantati e paesaggi da cartolina, per poi tornare comodamente nel vostro soggiorno senese in serata” . Questo passaggio riassume perfettamente l’appeal dell’hotel per chi vuole vedere tanto, ottimizzando i tempi.

Inoltre, soggiornando a Siena avrete il vantaggio di due viaggi in uno: da un lato la visita a Chiusi (e dintorni) con le sue meraviglie etrusche, dall’altro l’immersione nella magia di Siena, città del Palio e patrimonio UNESCO . L’Hotel Minerva vi farà sentire a casa in questo scenario: l’atmosfera che si respira è quella di un albergo di charme, con interni che mescolano fascino storico (travi a vista, pavimenti in cotto) e comfort moderni, e con piccoli tocchi che rendono il soggiorno speciale. Immaginatevi a fine giornata, tornando stanchi dopo aver esplorato tombe etrusche e colline toscane: potete rilassarvi nel salottino dell’hotel sorseggiando un calice di Chianti, mentre dalle grandi finestre ammirate il sole tramontare dietro le torri gotiche di Siena . Oppure al mattino, fare colazione nel giardino panoramico dell’hotel con vista sui campanili, programmando l’itinerario del giorno. Sono piccoli grandi piaceri che rendono la vacanza memorabile.

In conclusione, se state pianificando di visitare Chiusi e le terre senesi, considerare l’Hotel Minerva di Siena come base è una scelta vincente. Unisce la praticità logistica (accessibilità, parcheggio, vicinanza a stazione e autostrade) al piacere di soggiornare nel cuore di una delle città più belle d’Italia. Potrete vivere Siena la sera e al mattino, e durante il giorno partire all’avventura verso Chiusi, Montepulciano, la Val d’Orcia o dove il cuore vi porta, sapendo di poter rientrare agevolmente “a casa”. La combinazione di Chiusi by day e Siena by night vi regalerà un viaggio denso di scoperte, vario e allo stesso tempo confortevole.

Domande Frequenti (FAQ) su Chiusi:

  • Chiusi merita una visita se ho già visto città più famose come Siena o Perugia? – Assolutamente sì. Chiusi offre un’esperienza diversa, più intima e incentrata sull’archeologia etrusca che non troverete altrove. È un luogo genuino, fuori dai grandi flussi turistici, dove si possono ammirare capolavori antichi in tranquillità. Anche mezza giornata ben pianificata a Chiusi vi arricchirà con qualcosa di unico (il Labirinto di Porsenna o la Tomba dipinta della Scimmia non hanno eguali). Quindi merita eccome, specialmente se amate storia e antichità.
  • Quante ore dedicare alla visita di Chiusi? – Se volete vedere i tre musei principali e fare un giro per il centro, considerate almeno 5-6 ore. Ad esempio: mattina al Museo Archeologico + Cattedrale/Labirinto, pranzo, pomeriggio Museo Civico e passeggiata in centro. Se intendete anche visitare le tombe etrusche fuori città, vi serve almeno una mezza giornata aggiuntiva o inserire quelle al mattino presto in un secondo giorno. Molti visitatori inseriscono Chiusi come tappa di passaggio (mezza giornata), ma per approfondire con calma l’ideale è un giorno intero.
  • È possibile visitare Chiusi con bambini? – Sì, e può rivelarsi sorprendentemente family-friendly. I bambini in genere adorano l’idea di esplorare tunnel segreti e catacombe – il Labirinto di Porsenna per loro è un’avventura (basta non siano troppo piccoli o claustrofobici). Anche il Museo Archeologico può incuriosirli con statue e oggetti antichi (magari inventando storie sugli Etruschi). Per i più piccoli c’è poi la possibilità di portarli al Parco di Belverde (a Cetona, 10 km) dove possono entrare in una caverna preistorica o vedere un villaggio neolitico ricostruito – un’esperienza educativa e divertente . Inoltre il lago offre spazi all’aperto dove possono correre e osservare anatre e pesci. Quindi Chiusi con bambini si può fare: con un po’ di adattamento nei ritmi, potrà essere per loro come vivere un piccolo “viaggio nel tempo”.
  • Qual è il periodo migliore per visitare Chiusi? – Tutte le stagioni hanno pro e contro. La primavera e l’autunno sono ideali: temperature miti e campagne verdissime (o con i colori autunnali), perfette per godersi anche il lago e i panorami. In estate troverete giornate lunghe e molti eventi (Palio delle Torri, Ruzzi, sagre) ma può fare molto caldo a metà giornata; conviene allora concentrare le visite museali al mattino presto e tardo pomeriggio, e magari stare al fresco in albergo nelle ore centrali. L’inverno è bassa stagione: pochi turisti, atmosfera quieta; il clima può essere freddino ma raramente gelido (Chiusi è sotto i 400 m). Se amate la calma totale e non vi dispiace un po’ di bruma sulle colline, anche l’inverno va bene – considerando però che alcune visite all’aperto (tombe, lago) potrebbero essere meno fruibili e che da metà gennaio a febbraio alcuni siti potrebbero fare chiusura stagionale per manutenzione. In generale, evitate solo i giorni immediatamente successivi a Ferragosto per il rischio affollamento alle terme di Chianciano e dintorni, e controllate il calendario di aperture di musei/catacombe perché in alcuni ponti festivi potrebbero esserci variazioni.
  • Come posso prenotare la visita al Labirinto di Porsenna o alle tombe? – Per il Labirinto di Porsenna, conviene telefonare o scrivere all’Ufficio Turistico di Chiusi o al Museo della Cattedrale (i contatti sono facilmente reperibili online, gestiti da Coop. Il Labirinto). Vi daranno gli orari delle visite guidate e potrete eventualmente riservare il vostro posto. Per le tombe etrusche, la prenotazione di solito avviene tramite il Museo Archeologico Nazionale: quando acquistate il biglietto, chiedete della visita alle tombe e vi inseriranno in un eventuale tour programmato (in alta stagione ce n’è almeno uno al giorno). In alternativa, contattate in anticipo il museo/ufficio turistico per conoscere i giorni e orari precisi (soprattutto per la Tomba della Scimmia, aperta a giorni alterni come detto). Se siete un gruppo, è quasi obbligatorio prenotare con anticipo le visite guidate ai siti archeologici esterni.
  • Vale la pena visitare Chiusi se non si hanno mezzi propri? – Sì, Chiusi è raggiungibile anche in treno e si può girare a piedi. Dal centro storico al lago però c’è distanza; se siete senza auto e volete vedere anche il lago o altre località, potete contare su qualche autobus (ad esempio Chiusi Scalo – Castiglione del Lago) o taxi locali. Certamente avere un’auto rende più agevole spostarsi nei dintorni, ma un viaggiatore con zaino e treno può tranquillamente venire a Chiusi (la salita dalla stazione al centro è fattibile a piedi in mezz’oretta se in forma, oppure come detto ci sono bus urbani). Una volta su, tutti i musei e siti interni sono ravvicinati. In caso voleste vedere le tombe etrusche senza auto, potreste valutare di noleggiare una bici elettrica a Chiusi Scalo (ci sono servizi di bike rent legati al Sentiero della Bonifica) – è un’idea alternativa e green, percorrendo in bici il tratto fino a Poggio Renzo e magari poi proseguendo fino al lago.

Questa guida ha cercato di coprire ogni aspetto per organizzare al meglio la visita di Chiusi, dai tesori archeologici alle bellezze paesaggistiche, dalle tradizioni alle curiosità culinarie, senza dimenticare i consigli logistici come la scelta di un alloggio strategico (l’Hotel Minerva a Siena, nel nostro caso). Chiusi è una destinazione che sorprende e arricchisce: un luogo dove davvero “ogni pietra racconta storie di arte e tradizioni secolari” , per citare l’evocativa descrizione di Siena che ben si adatta anche a questo antico borgo etrusco. Preparatevi quindi a sfogliare le pagine di un libro di storia vivo, camminando tra le vie di Chiusi e respirandone l’autenticità. Buon viaggio nel tempo e… buon soggiorno in Toscana!

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