Siena è un affascinante scrigno medioevale nel cuore della Toscana, dove le mura antiche, le piazze storiche e le torri gotiche raccontano una storia millenaria. Per visitare con comodità la città e i suoi tesori (tra cui il suggestivo Convento di Santa Maria degli Angeli, noto come “il Santuccio”), un’ottima scelta di soggiorno è l’Hotel Minerva. Questo albergo 3 stelle con 56 camere suddivise in diverse tipologie (Standard, Superior, Family, ecc.) offre comfort moderni e arredi dallo stile toscano . Situato in una zona tranquilla di Siena, l’hotel dista appena 1 km dalla stazione ferroviaria (raggiungibile in circa 15 minuti a piedi) , ed è quindi il punto di partenza perfetto per esplorare il centro storico.
L’Hotel Minerva unisce fascino antico e servizi di qualità. Gli interni accoglienti con pavimenti in cotto e travi in legno richiamano la tradizione senese, mentre la reception 24 ore su 24 e il personale multilingue garantiscono un’accoglienza premurosa. In hotel si gode di una ricca colazione continentale: cornetti freschi, marmellate fatte in casa e prodotti locali vengono serviti anche all’aperto nel giardino panoramico, dal quale si domina un’incantevole vista sui tetti di Siena . Le camere, climatizzate e dotate di Wi-Fi gratuito, sono arredate in stile moderno con dettagli che evocano i colori e i materiali locali . Alcune Superior dispongono di balcone privato con vista sulla città, per un risveglio romantico ammirando il cielo toscano. Ogni stanza è corredata di cassaforte, tv a schermo piatto, minibar e set per tè e caffè, mentre i bagni privati (di recente ristrutturazione) offrono doccia e set cortesia profumati. L’Hotel Minerva è infatti uno degli alberghi più antichi e ospitali di Siena , e molti ospiti tornano negli anni trovando sempre lo stesso calore d’altri tempi. Grazie alla sua posizione centrale vicino a Porta Romana e alla vicinanza con le maggiori attrazioni (il Duomo, Piazza del Campo e i musei), l’hotel vi permetterà di spostarvi con facilità a piedi per il centro o con un breve tragitto in bus urbano. Inoltre il personale dell’hotel sarà felice di consigliare itinerari insoliti, ristoranti tipici e angoli nascosti da non perdere . In sintesi, soggiornare all’Hotel Minerva significa avere a portata di mano il meglio di Siena, in un ambiente familiare e ricco di charme .








Storia del Convento di Santa Maria degli Angeli (Santuccio)
Il Convento di Santa Maria degli Angeli, noto come “Santuccio”, è un complesso storico di grande interesse, legato a un antico monastero di clausura femminile. La chiesa che vediamo oggi fu eretta nel 1352 e ricostruita nel 1557 ad opera del nobile senese Annibale Bichi . In origine (fra il 1320 e il 1352) il sito ospitava un piccolo monastero di suore seguaci dell’ordine di Santa Maria Maddalena provenienti da Melianda . Nel XIV secolo queste monache si fusero con un’altra comunità di Santa Maria degli Angeli situata nel borgo delle Valli (fuori Porta Romana). Con la riforma protestante e le nuove leggi sabaude dell’Ottocento, gli ordini monastici furono soppressi, e il convento perse la sua funzione religiosa, trasformandosi in scuola professionale. Dopo tali soppressioni, la chiesa rimase comunque intatta come testimonianza artistica e devozionale. Oggi il Santuccio fa parte del Polo Museale della Toscana ed è di proprietà del Ministero della Cultura .
Il nome “Santuccio” ha origini curiose. Secondo la tradizione, esso deriverebbe dalla devozione a San Galgano – chiamato affettuosamente “il santo bambino” poiché martirizzato in giovane età – la cui reliquia della testa fu custodita qui per secoli . Una leggenda narra che i lunghi capelli di San Galgano crescessero miracolosamente dall’urna, tanto da venire tagliati e distribuiti come reliquie curative. Un’altra spiegazione richiama invece i “Santucci”, una famiglia senese che fu tra i principali benefattori del monastero . Qualunque sia la vera origine del nome, il soprannome è tuttora in uso per indicare la chiesetta. Negli archivi si parla di “Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta del Santuccio” sin dal Medioevo. L’attività del convento si protrasse fin quasi alla fine dell’Ottocento, quando con le leggi di soppressione ecclesiastica le suore furono spostate altrove e il complesso divenne dismesso .
Architettura e Arte Sacra
Dal punto di vista architettonico, la chiesa del Santuccio presenta una struttura a navata unica in stile rinascimentale, frutto dei rifacimenti del XVI secolo . La semplice facciata in cotto brunito, con elemento a “capanna” tipico del Rinascimento senese, fu realizzata per volontà di Annibale Bichi . All’interno si conserva un ricco patrimonio artistico della Controriforma. L’altare maggiore in stile barocco ospita un capolavoro del XVII secolo: una grande tela della Madonna col Bambino e santi, iniziata da Francesco Vanni nel 1610, proseguita da Ventura Salimbeni e completata nel 1614 da Sebastiano Folli . Ai lati dell’altare campeggiano due importanti opere: a destra una pala di Antonio Buonfigli con Santa Cecilia che suona l’organo, e a sinistra il ciclo pittorico intitolato “Il concerto d’angeli” di Ventura Salimbeni . Quest’ultimo artista senese dipinse anche lungo le pareti della chiesa sei affreschi raffiguranti episodi della vita di San Galgano, tra i quali spiccano “Il sogno di San Galgano” e “San Galgano in preghiera davanti alla spada nella roccia” . Tali opere riflettono la profonda devozione galganica delle suore, per le quali la musica liturgica (Santa Cecilia, patrona della musica, compare più volte) e il culto di Galgano erano molto sentiti.
Degni di nota sono anche gli arredi e gli oggetti di culto: la chiesa ospitava un prezioso reliquiario medievale (detto “di Pace di Valentino”) che conteneva la Sacra Testa di San Galgano, finché la reliquia non fu definitivamente trasferita altrove . Si ricordano inoltre due antichi organi a doppia tastiera (uno suonabile dall’interno del coro, l’altro dal lato nave), installati già nel Cinquecento e ampliati nel Seicento . Un tempo nella chiesa si trovavano anche due statue lignee di pregio di Jacopo della Quercia, ora conservate nella Pinacoteca Nazionale di Siena, che testimoniano l’importanza di questo luogo nel panorama artistico senese medievale. Insomma, ogni elemento architettonico e artistico del Santuccio (dalla facciata in laterizio alle tele quattro-cinquecentesche) narra le vicende di una comunità religiosa e di una città tesa tra fede e arte durante secoli di storia .
Significato Religioso e Tradizioni
Il Convento di Santa Maria degli Angeli (Santuccio) ha un valore spirituale particolare legato a San Galgano, il santo eremita cavaliere venerato in tutta Siena. Per oltre due secoli la chiesa custodì una reliquia straordinaria: la testa incorrotta di San Galgano in un reliquiario d’argento, proveniente dall’Abbazia senese di Montesiepi . Si credeva che il santo – il cui simbolo è la spada conficcata nella roccia – donasse miracolosamente grazie e guarigioni. In effetti si tramanda che i capelli di San Galgano crescessero dall’urna: le monache li tagliavano regolarmente e li distribuivano a persone malate, credendo nel potere taumaturgico di un semplice filo. Questa antica devozione accrebbe la fama del Santuccio e fece sì che si diffondesse la tradizione di offrire preghiere al santo guerriero, ancora oggi protettore delle campagne senesi.
Nella tradizione popolare e nel calendario cittadino, il Santuccio ebbe un ruolo importante anche nel Palio di Siena. Fino al XVII secolo la “corsa alla lunga” partiva proprio da qui: prima che il Palio si svolgesse in Piazza del Campo, le contrade correvano lungo le vie della città, e il Santuccio ne era il punto di partenza rituale . Ancora oggi, nelle contrade, San Galgano è invocato come garante di coraggio e pace: in molte processioni storiche e feste locali (per esempio le celebrazioni del settembre senese) si fa memoria degli affreschi del santo dipinti sul muro della chiesa, segno tangibile del legame tra fede galganica e vita cittadina.
Dal punto di vista religioso generale, il convento era un luogo di clausura femminile dell’Ordine agostiniano. Le suore dedicavano la loro vita alla preghiera e alla contemplazione nel nome di Maria Vergine. A tal proposito, la devozione mariana è anch’essa evidente nell’iconografia della chiesa: accanto a San Galgano, troviamo rappresentati santi agostiniani come Agostino e Monica, mentre la Vergine Assunta domina in alto i dipinti dell’altare maggiore . L’intero ambiente sacro è intriso di simboli mariani e agostiniani, testimoni di una storia religiosa che univa il culto di Maria con quello dei santi patroni dell’ordine. In breve, il Santuccio coniuga il patrimonio artistico rinascimentale alla spiritualità medioevale di Santa Maria e San Galgano: visitarlo permette di respirare un’atmosfera di devozione serena e antica.
Informazioni di Visita
Posizione. Il Convento di Santa Maria degli Angeli si trova all’interno delle mura senesi, poco oltre l’antica Porta Romana. L’indirizzo ufficiale è Via Roma 69b, Siena . Da qui il centro storico è facilmente raggiungibile a piedi attraversando via di Città o via di San Pietro. L’Hotel Minerva, come detto, dista pochi minuti camminando (si trova vicino al Policlinico) .
Come arrivare. Se arrivate in auto, ricordate che il Santuccio è in zona ZTL (accesso limitato): è consigliabile lasciare il veicolo fuori dalle mura (ad esempio nel parcheggio a pagamento di piazza Gramsci o in Viale Toselli, a breve distanza) e proseguire a piedi. Chi preferisce il trasporto pubblico può prendere gli autobus urbani (le linee che transitano da Via Garibaldi/Pirrammo portano verso Porta Romana). La stazione ferroviaria di Siena dista circa 1 km (15 min a piedi) e da lì passano molti bus locali. Una passeggiata da Piazza del Campo fino a Porta Romana è comunque un’ottima soluzione turistica.
Orari e biglietti. Attenzione: il Convento del Santuccio non è solitamente aperto al pubblico tutti i giorni. Trattandosi di un sito gestito dal Polo Museale Toscano, la chiesa è visitabile in occasione di aperture straordinarie o eventi speciali. Ad esempio, sono previste aperture gratuite in alcuni sabati autunnali (settembre/ottobre) nell’ambito di iniziative culturali regionali . Non servono prenotazioni e l’ingresso è sempre gratuito . In genere i giorni di apertura (comunicati di volta in volta sul sito della Pinacoteca Nazionale) sono poche e limitati alla mattina o al pomeriggio. Per informazioni aggiornate conviene contattare direttamente i responsabili: Telefono +39 0577 281161 (Ufficio Pinacoteca Nazionale) , oppure consultare il sito ufficiale del Polo Museale della Toscana. Durante le aperture pubbliche potrete accedere liberamente ed esplorare gli interni, ammirando le opere d’arte senza bisogno di biglietto.
Accessibilità. La chiesa del Santuccio è raggiungibile con una breve scala di accesso. Al momento, l’interno non è attrezzato per l’accesso facilitato a persone con disabilità motorie (non ci sono rampe o ascensori), pertanto è consigliabile informarsi preventivamente in caso di particolari esigenze. All’ingresso non sono previsti guardaroba né servizi igienici dedicati. Si raccomanda di rispettare il silenzio e il luogo sacro: essendo parte di un museo statale, la chiesa è frequentemente chiusa, quindi approfittate del raro momento di apertura con rispetto.
Contatti utili.
– Telefono: +39 0577 281161 (Pinacoteca Nazionale di Siena, informa sulle aperture).
– Email: drm-tos.pinacoteca-si@beniculturali.it .
– Web: il sito ufficiale della Pinacoteca (Pinacoteca Nazionale di Siena) contiene aggiornamenti sul Santuccio.
– Orari generali Pinacoteca: aperta mart–sab 9:00–19:00; la chiesa del Santuccio segue orari diversi come indicato sopra .
Cosa visitare nei dintorni
Il Santuccio è situato in un’area ricca di altre bellezze artistiche e storiche di Siena. Ecco alcuni suggerimenti per continuare la visita:
- Porta Romana e mura medievali: Passeggiate sotto i merli di Porta Romana, una delle antiche porte cittadine. Da qui si ammira un bel panorama sulle colline toscane; di sera le mura illuminate creano un’atmosfera suggestiva.
- Basilica Cateriniana di Santa Maria della Scala: A pochi passi, sul lato opposto di Piazza del Campo, c’è questo complesso museale (ex ospedale medievale), famoso per le sale affrescate e le opere d’arte sacra.
- Via di Città e Torre del Mangia: Tornando verso il centro, imboccate la caratteristica Via di Città e giungerete alla famosa Torre del Mangia e al Palazzo Pubblico in Piazza del Campo, simboli del potere comunale senese.
- Museo di Arte Sacra del Duomo e Museo dell’Opera: Per gli appassionati di arte religiosa, sono a breve distanza la Biblioteca Piccolomini, il Museo del Duomo e l’Opera Metropolitana, ricchi di tesori rinascimentali di Siena.
- Contrada dell’Istrice – Museo Contrada: Nelle vicinanze si trova la sede della Contrada dell’Istrice; se vi interessano le tradizioni del Palio, potreste visitare la sua sede e piccoli musei delle contrade nei dintorni.
Siena è un museo a cielo aperto, dunque percorrendo le vie nei dintorni del Santuccio scoprirete scorci pittoreschi di botteghe, fontane storiche e torri. La guida o il personale dell’hotel sapranno fornirvi altri suggerimenti personalizzati.
Domande Frequenti
- Dove si trova esattamente il Convento di Santa Maria degli Angeli “del Santuccio”? La chiesa del Santuccio si trova all’interno delle mura di Siena, a poca distanza da Porta Romana, in Via Roma 69/69b . Originariamente faceva parte di un monastero femminile di Santa Maria degli Angeli. Oggi, trovandosi in una zona a traffico limitato, è consigliabile raggiungerla a piedi dal centro o dai parcheggi esterni alla ZTL. La vicinanza a Porta Romana ne fa un luogo facilmente individuabile sulle mappe cittadine.
- Perché la chiesa viene chiamata “Santuccio”? Il soprannome “Santuccio” ha origini tradizionali. Si dice che derivi dal culto di San Galgano, di cui qui si conservò la preziosa testa reliquiaria. San Galgano morì giovane ed è spesso chiamato scherzosamente “il santo bambino”, o “il piccolo santo” – in dialetto toscano “Santuccio” . Un’altra spiegazione fa riferimento alla nobile famiglia Santucci, benefattrici dell’ordine, che contribuì alla fondazione e abbellimento della chiesa . Entrambe le versioni convivono nei documenti: in ogni caso, “Santuccio” è diventato il nome popolare per indicare questa chiesa, distinguendola da altre Santa Maria degli Angeli presenti nel territorio toscano.
- Chi fondò il Convento di Santa Maria degli Angeli a Siena e quando? La chiesetta fu fondata tra il 1320 e il 1352 da alcune suore dell’ordine agostiniano di Santa Maria Maddalena provenienti dalla campagna senese di Melianda . La costruzione originale risale al Trecento; poi nel 1557 il nobile Annibale Bichi promosse un grande rifacimento rinascimentale . In quell’occasione Bichi fece edificare la nuova facciata e finanziò gran parte delle opere artistiche interne. Quindi il Santuccio “moderno” è frutto di un rinnovamento cinquecentesco, benché ne rimangano elementi del cantiere medievale iniziale.
- Quali erano le suore che vivevano nel convento e come vivevano? Il convento era una comunità monastica femminile agostiniana, dedicata a Santa Maria degli Angeli. Le suore conducevano vita di clausura, pregavano in chiesa e si dedicavano a opere di carità (come la cura dei malati o l’istruzione delle ragazze) nelle vicinanze. Vivevano all’interno delle mura del convento attiguo alla chiesa, oggi distrutto o ristrutturato. Con la soppressione degli ordini religiosi dopo l’Unità d’Italia, le monache vennero allontanate verso la fine dell’Ottocento , e il monastero perse la sua funzione originale. Oggi rimane solamente la chiesa del Santuccio a testimoniare la memoria di quella comunità.
- Com’è strutturata architettonicamente la chiesa? La chiesa del Santuccio è a navata unica, di forma semplice e senza transetto, tipica dell’architettura rinascimentale senese . La facciata in mattoni (pietra serena non è visibile dall’esterno) fu rifatta da Annibale Bichi nel XVI secolo, con elementi stilistici ispirati all’architetto Andrea della Robbia o Jacopo della Quercia (per questo è detta “peruzziana”) . All’interno, la chiesa è relativamente piccola ma riccamente decorata: il soffitto è a capriate lignee, mentre le pareti laterali sono ornate da eleganti cornici marmoree del XVI secolo. Un tempo esisteva un cortile e un chiostro del convento affiancati, ma oggi non sono accessibili. L’insieme architettonico, pur semplice, rispetta i canoni controriformisti di illuminare bene la navata e di puntare l’occhio dei fedeli sull’altare maggiore monumentale.
- Quali opere d’arte si possono ammirare all’interno? All’altare maggiore spicca la grande pala seicentesca raffigurante la Madonna con Bambino e Santi, realizzata “a tre mani” (Vanni, Salimbeni, Folli) tra il 1610 e il 1614 . È uno dei pezzi forti della chiesa. Ai lati dell’altare sono conservate altre due importanti tele: a destra Santa Cecilia (dipinta da Antonio Buonfigli) e a sinistra un gruppo di angeli musicanti (affresco di Ventura Salimbeni) . Quest’ultimo artista senese ha inoltre realizzato sull’arco del coro una serie di affreschi con Storie di San Galgano, un vero “lungo racconto” pittorico del santo. Sulle pareti laterali si vedono affreschi originali del XVII secolo che illustrano episodi miracolosi legati a San Galgano e alla devozione mariana. In passato erano inoltre presenti opere lignee di scultori come Jacopo della Quercia (oggi in Pinacoteca), nonché arredi sacri in bronzo e argento (paliotti d’altare, reliquiari). In sintesi, la visita interna offre al visitatore una ricca pinacoteca barocca in miniatura .
- Che importanza ha San Galgano per questo luogo? San Galgano Guidotti (1148-1181) è il grande santo legato a questa chiesa. Qui era conservata fin dal Medioevo la sua reliquia più preziosa, la sua testa incorrotta, custodita in un reliquiario. Per questo motivo la devozione a San Galgano era fortissima presso le suore: basti pensare che vari dipinti mostrano il santo giovane e biondo accanto alla Madonna . I fedeli consideravano il Santuccio una sorta di santuario urbano di Galgano. Inoltre, la vita ritirata di Galgano e il suo passaggio dalla cavalleria alla spada nella roccia fece sì che la sua storia venisse continuamente narrata attraverso i cicli pittorici presenti in chiesa . Ancora oggi, tra i senesi, San Galgano è ricordato sia attraverso l’arte conservata qui sia attraverso eventi come il Palio storico alla Lunga. In passato la chiesa conservava anche la Sacra Testa di San Galgano nel reliquiario di Pace, un prezioso manufatto medievale , che testimonia l’antica devozione verso il santo. In conclusione, il Santuccio è un luogo chiave per comprendere il ruolo di Galgano nel culto religioso senese: chi lo visita incontra i segni materiali di una fede molto sentita.
- Quando è possibile visitare la chiesa? Come detto, il Santuccio non è aperto ogni giorno. Viene eccezionalmente aperto al pubblico in alcune date stabilite dal Polo Museale Toscano: per esempio negli anni recenti la chiesa è stata visitabile gratuitamente in alcune giornate pomeridiane di settembre e mattutine di ottobre/novembre . Tali aperture sono spesso inserite in eventi come le Giornate FAI di Primavera o itinerari culturali della città. In queste occasioni, chi vuol visitare deve semplicemente presentarsi all’ingresso negli orari indicati (solitamente mattina o tardo pomeriggio) senza bisogno di prenotare . Al di fuori di questi eventi, la chiesa rimane chiusa al pubblico. Pertanto, se programmate il viaggio, verificate in anticipo tramite il sito del Museo o telefonando alla Pinacoteca di Siena (tel. +39 0577 281161 ) le date precise di apertura. Nei giorni di apertura straordinaria l’ingresso è gratuito per tutti.
- C’è un biglietto d’ingresso? No. L’accesso al Convento del Santuccio è gratuito . Trattandosi di un bene culturale statale a gestione museale, viene inserito in percorsi e itinerari speciali senza biglietto. Non ci sono visite guidate obbligatorie né audioguide ufficiali; tuttavia all’interno è spesso disponibile un dépliant illustrativo (in italiano) che descrive la storia e le opere della chiesa. Dal momento che non c’è biglietto, non è necessario timbrare i voucher turistici né pagare alcuna tariffa.
- Quali sono gli orari di apertura regolari del Santuccio? La chiesa non ha orari regolari come un museo convenzionale . È infatti accessibile soltanto durante le aperture straordinarie programmate. In pratica, se non c’è nessun evento o itinerario speciale in corso, la chiesa resterà chiusa. Pertanto non ha un orario quotidiano fisso (ad esempio “9:00-13:00”; nessuna fonte ufficiale lo prevede). L’unico riferimento agli “orari” viene dalle comunicazioni del Polo Museale: per esempio, negli anni 2021–2022 si segnalava che il Santuccio veniva aperto in alcuni sabati pomeridiani di settembre e alcuni mercoledì mattina di ottobre . Consiglio: date un’occhiata al sito “Polomusei Toscana” o chiamate la Pinacoteca di Siena per sapere se il Santuccio sarà aperto nel periodo di vostro interesse.
- Come arrivare alla chiesa partendo dall’Hotel Minerva? Dall’Hotel Minerva, che si trova su Viale Toselli (presso la stazione ferroviaria), potete raggiungere il Santuccio in circa 10 minuti a piedi. Basta dirigersi a Sud-Ovest verso il centro: imboccate Via Garibaldi in direzione di Porta San Marco, poi girate a sinistra in Via di Città fino a Porta Romana. Svoltate a destra in Via San Pietro (che diventa via Roma) e proseguite verso Porta Romana: il Santuccio sarà sulla vostra sinistra subito dopo l’ingresso a Porta Romana. Se preferite i mezzi pubblici, prendete uno degli autobus urbani che dalla stazione (P.ta Val di Montone) vanno verso Piazza del Campo e scendete presso Porta Romana: da qui la chiesa è a pochi passi. La fermata bus più vicina è “Porta Romana”. In ogni caso, la distanza è breve e il percorso pianeggiante. La zona è piuttosto centrale, perciò è anche agevole raggiungerla con una breve camminata da altre parti del centro storico.
- Ci sono parcheggi nei dintorni? Dato che la chiesa è entro le mura, non ci sono parcheggi dedicati privati nel cortile. Tuttavia, subito fuori Porta Romana si trova un ampio parcheggio pubblico a pagamento (in via Aretina/viale Toselli), dal quale partire a piedi verso la chiesa in pochi minuti. In alternativa, vicino all’Hotel Minerva c’è un garage coperto convenzionato dove l’albergo offre posto auto a pagamento per gli ospiti. In generale, è consigliabile lasciare l’auto nei parcheggi esterni all’anello di mura e proseguire a piedi o con un breve viaggio in taxi/bus, per evitare problemi di ZTL nel centro storico.
- Cosa vedere nei dintorni del Santuccio? Oltre alla Porta Romana e al bel bastione mediceo, nei pressi del Santuccio potrete visitare: la vicina Chiesa di Santa Maria in Portico a Fontegiusta (XVI secolo), il Monastero di San Domenico (famoso per il suo crocifisso ligneo) e – leggermente più in alto – la Basilica Cateriniana di Santa Maria della Scala, adiacente al Duomo. Proseguendo verso il centro non perdete il Duomo di Siena con i suoi musei annessi e Piazza del Campo con il Palazzo Pubblico. In quartiere troverete anche interessanti botteghe artigiane e taverne tipiche, per immergervi nell’atmosfera senese del passato.
Tabella Riepilogativa
| Informazioni | Dettagli |
|---|---|
| Denominazione | Chiesa del Convento di S. Maria degli Angeli (detta Santuccio) |
| Indirizzo | Via Roma, 69b, 53100 Siena (SI) |
| Proprietà/Tutela | MiC – Polo Museale della Toscana |
| Giorni di Apertura | Aperta solo in date straordinarie (es. alcuni sabati/settem./ott.) |
| Orario di Visita | Vedi aperture straordinarie; nessun orario fisso |
| Ingresso | Gratuito |
| Note | Aperto senza prenotazione, visite libere |
| Contatti | Tel. +39 0577 281161; email drm-tos.pinacoteca-si@beniculturali.it |
| Come Arrivare | A piedi da Porta Romana; bus urbani fermano in zona |
| Visite consigliate | Altare maggiore, affreschi di S. Galgano, cicli pittorici |
Questa guida completa al Convento di Santa Maria degli Angeli (“Santuccio”) di Siena vi permetterà di apprezzarne appieno la storia, l’arte e il fascino religioso. Soggiornando all’Hotel Minerva, partirete ogni giorno dal comfort di una struttura accogliente per tuffarvi nelle bellezze della città, dal Santuccio agli altri tesori senesi. Buon viaggio a Siena e buona visita!
Prenota qui direttamente sul sito il tuo soggiorno all’Hotel Minerva.