Hotel Minerva – base ideale per visitare Siena. L’Hotel Minerva di Siena è un albergo storico a tre stelle situato all’interno delle antiche mura della città, a pochi passi da Piazza del Campo . Con le sue 56 camere e quattro tipologie di sistemazione (Easy, Elegant Standard, Superior, Junior Suite) offre stanze di diverse dimensioni, alcune con vista sulla città medievale . La posizione di Via Garibaldi 72, nel cuore del centro storico, lo rende il punto di partenza perfetto sia per chi viaggia per lavoro sia per chi vuole esplorare Siena e la Toscana . Tra i servizi spiccano il giardino panoramico con vista sulla città e il garage privato (a pagamento), ideali per rilassarsi dopo una giornata in giro.








Panforte di Siena: storia e caratteristiche. Il panforte di Siena è un dolce natalizio dalle origini antichissime (XI–XII secolo) risalenti all’epoca medievale. In origine veniva chiamato Pane Aromatico, Pane Natalizio o Pan Pepatus, preparato da speziali e conventi per nobili e clero. Gli ingredienti principali del panforte sono mandorle e altra frutta secca, scorze di agrumi canditi, farina, miele, zucchero e spezie. Alla base del panforte vi sono un’ostia (ostia di amido) e un impasto denso; la versione classica è di colore scuro con molto pepe e spezie, mentre la variante bianca (Panforte Margherita) ha la superficie ricoperta di zucchero a velo. La tradizione è così radicata che dal 2013 il Panforte di Siena ha ottenuto la certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta), a garanzia dell’uso di materie prime locali e delle ricette tradizionali.
Che cos’è il Panforte di Siena?
Il panforte è un dolce natalizio toscano, tradizionale soprattutto a Siena. Si presenta come una sorta di torta piatta e molto densa, con una consistenza “gommosa” e un profumo avvolgente di spezie e frutta candita. Gli ingredienti obbligatori (secondo il disciplinare IGP) sono farina tipo 0, mandorle intere non pelate, frutta candita (arancio e cedro per il bianco, melone cotto per il nero), miele, zucchero e spezie come cannella e noce moscata. Nel panforte “bianco” (Margherita) l’ostia è coperta di zucchero a velo, mentre nel panforte “nero” viene spolverato con pepe o altre spezie. Ogni fornaio può poi aggiungere ingredienti opzionali come nocciole, fichi secchi, vaniglia, chiodi di garofano o cacao, seguendo varianti artigianali.
Qual è la storia del Panforte?
Le prime tracce scritte del panforte risalgono intorno all’anno Mille, quando veniva chiamato Pane Pepatus o Pane Aromatico. Secondo le cronache, a Siena il dolce era preparato dagli speziali (farmacisti del tempo) per le classi agiate, poiché gli ingredienti (frutta candita, miele e soprattutto spezie pregiate come pepe) erano costosissimi. La leggenda senese narra che lo “spice bread” fosse addirittura un rimedio energetico creato da una suora, Sorella Berta, durante un assedio alla città: ella inventò un dolce nutriente a base di miele, canditi, mandorle e spezie per aiutare i senesi affamati. Con il tempo questo panpepato medievale non cambiò molto – fino al 1879, quando per la visita della Regina Margherita di Savoia i senesi misero a punto una versione più delicata. Lo speziale di casa reale eliminò il melone cotto e sostituì il pepe nero con una copertura di zucchero vanigliato: nacque così il “Panforte Margherita”, ovvero il panforte bianco, tuttora molto diffuso. Ancora oggi, il panforte viene prodotto tutto l’anno ed esportato in tutto il mondo, ma rimane simbolo del Natale senese. Interessante curiosità: nel 1772 le autorità di Siena ordinarono di proibire la produzione del panforte fuori città per proteggerne la ricetta, a testimonianza della fama del dolce già in epoca moderna. Inoltre ogni dicembre a Pienza si svolge il “Gioco del Panforte”, una competizione popolare in cui squadre lanciano forme di panforte lungo un grande tavolo, una tradizione goliardica ispirata al dolce medievale.
Quali varianti esistono del Panforte?
Le principali varianti sono essenzialmente due: il Panforte nero (o panpepato) e il Panforte bianco (Margherita). Il Panforte nero è quello tradizionale, dal sapore pungente di spezie (con aggiunta di pepe, pepe lungo, peperoncino) e melone cotto tra gli ingredienti. Il Panforte bianco, creato per la regina Margherita, è più delicato: al posto del melone cotto contiene scorza di melone verde (scorze di melone candito, citron) e una copertura zuccherina di vaniglia anziché pepe nero. Alcuni pasticceri senesi propongono anche versioni fiorite, con uno strato di pasta di mandorle in superficie, o altri esperimenti come il “Delle Dame” (nel panforte nero aggiunta di uno strato di cioccolato fondente). In ogni caso, entrambe le versioni – bianca e nera – sono riconosciute dal disciplinare IGP. Una tabella riassuntiva evidenzia le differenze principali:
| Caratteristica | Panforte nero | Panforte bianco (Margherita) |
|---|---|---|
| Colore copertura | Scuro (zucchero, spezie e pepe) | Bianco (zucchero a velo aromatizzato) |
| Principali spezie | Pepe nero, noce moscata, cannella | Cannella, vaniglia, aroma vanigliato |
| Frutta candita speciale | Melone cotto | Citron (scorza di cedro) |
| Dolcificazione | Zucchero e miele | Zucchero a velo e miele |
| Tradizione | Originale, molto speziato | Creato per la regina, più delicato |
Ingredienti e ricetta del Panforte
Secondo il disciplinare IGP, l’impasto del panforte include farina di frumento, una miscela di frutta secca e candita (mandorle intere non pelate, scorze di agrumi – arancia e cedro – e altri canditi), oltre a zucchero, miele e spezie selezionate. L’impasto viene cotto in forno dopo essere stato posto su un disco di ostia di amido, ottenendo un dolce di consistenza compatta. La preparazione è laboriosa: è importante tostare parte degli ingredienti, bollire lo zucchero con miele, unire il tutto con le spezie e infine infornare il composto. Molti pasticceri seguono con attenzione le dosi del disciplinare, ma ogni artigiano aggiunge la propria “dose segreta” di spezie profumate. In sintesi, per preparare il Panforte tradizionale occorrono (indicativamente): mandorle tritate grossolanamente, scorze di agrumi candite (arancio e cedro), miele d’arancio o millefiori, zucchero, farina, cannella, noce moscata, chiodi di garofano, pepe bianco e una base di ostia. Dopo la cottura e il raffreddamento, il dolce può essere spolverizzato di zucchero a velo (specialmente nel Panforte bianco).
Ricciarelli di Siena
Che cosa sono i ricciarelli?
I ricciarelli sono biscotti soffici tipici di Siena, a base di pasta di mandorle. Hanno forma ovale o romboidale e consistenza morbida quasi spugnosa. Gli ingredienti principali sono mandorle dolci tritate finemente, zucchero (granulare e a velo), albumi d’uovo, miele o glucosio e aromi come scorza d’arancia o vaniglia. Una volta preparato l’impasto, i ricciarelli vengono modellati in piccoli filoncini, tagliati in porzioni e con l’aiuto delle dita o di un coltello assottigliati e “arricciati” nella classica forma. Prima di cuocerli in forno, i biscotti vengono abbondantemente spolverati con zucchero a velo, creando la caratteristica superficie biancastra e screpolata. Il risultato è un dolce profumato e dolce, dal sapore intenso di mandorla, ideale come dessert di Natale o pasticcino da tè.
Qual è la storia dei Ricciarelli?
I ricciarelli vantano origini antichissime e leggendarie. Secondo la tradizione furono introdotti in Toscana da Ricciardetto della Gherardesca, un nobile senese tornato dalle Crociate nel XII secolo. La leggenda narra che Ricciardetto, di ritorno dalla Terra Santa, diffuse tra i nobili senesi l’usanza di consumare dolcetti di marzapane “arricciati” (a ricordare le babbucce dei Sultani). I biscotti furono chiamati ricciarelli proprio in onore del cavaliere. In realtà, nel Rinascimento i ricciarelli erano già molto popolari nelle corti italiane; erano considerati dolci di lusso riservati alle nobildonne. All’epoca venivano prodotti nei conventi e nelle farmacie (botteghe degli speziali), dove si potevano reperire tutte le spezie e gli ingredienti rari. Fino al Settecento i ricciarelli erano noti come “marzapanetti senesi” o “morzelletti”. Il nome “ricciarello” divenne comune solo nell’Ottocento. Oggi i ricciarelli sono uno dei simboli dolciari di Siena: nel 2010 hanno ottenuto la certificazione IGP (come il panforte), a sottolineare la tradizione centenaria.
Cosa significa “ricciarello” e perché si chiamano così?
Il termine “ricciarello” potrebbe derivare da riccio, per via della forma ondulata o arricciata dei biscotti quando vennero creati. Un’altra ipotesi, citata dal Treccani, è che il nome faccia riferimento al riccio (animale) per la superficie screpolata del biscotto coperto di mandorle a lamelle, che ricorda le spine di un riccio di mare. La leggenda più nota, però, rimane quella di Ricciardetto della Gherardesca.
Come si preparano i Ricciarelli? (ingredienti principali)
La ricetta tradizionale dei ricciarelli è molto semplice e prevede pochi ingredienti base. In una versione tipica servono circa: 400 g di mandorle pelate, 300–400 g di zucchero, 2 albumi d’uovo, un po’ di miele o zucchero a velo per addensare, un aroma (buccia d’arancia o essenza di mandorla amara) e un pizzico di lievito o bicarbonato. Le mandorle e parte dello zucchero si tritano finemente in una polvere, si mescolano con gli albumi montati a neve (per ottenere un impasto morbido e appiccicoso), quindi si lascia riposare il composto per alcune ore (anche tutta la notte) a temperatura ambiente. Successivamente si formano i biscotti ovali e si dispongono su ostia di carta forno o ostia vera, cospargendoli abbondantemente di zucchero a velo. Si cuociono in forno a bassa temperatura per pochi minuti, il tempo necessario a farli asciugare senza colorarli troppo. Il risultato finale è un biscotto molto morbido internamente, dolce e profumato di mandorla. I ricciarelli si conservano per alcuni giorni in scatole di latta.
Dove acquistare panforte e ricciarelli a Siena?
Siena offre numerose botteghe e pasticcerie storiche dove gustare o comprare i suoi dolci tipici. Tra le più famose c’è senz’altro Pasticceria Nannini, celebre per i suoi ricciarelli e panforti di alta qualità. La sede storica “Conca d’Oro” di Nannini si trova a pochi metri da Piazza del Campo ed è meta abituale di turisti e locali. Ma Siena è ricca di indirizzi “di fiducia”: Pasticcerie Sinatti (in Via Fiorentina), nota per un’ottima varietà di panforti, incluso il “Panforte Fiorito” e il “Panforte delle Dame”; Antica Drogheria Manganelli (in Via di Città 71), punto vendita storico dove acquistare sia il panforte bianco che quello nero, oltre agli ingredienti per prepararlo in casa; Panificio Il Magnifico (vicino al Duomo), dove ancora oggi si produce panforte seguendo ricetta di famiglia; Pasticceria Buti (Via Banchi di Sopra), altra istituzione senese che vende panforte e ricciarelli artigianali dal 1940. In una tabella riepilogativa indichiamo i principali indirizzi:
| Negozio/Pasticceria | Prodotti tipici | Indirizzo |
|---|---|---|
| Pasticceria Nannini | Ricciarelli, Panforte Margherita e nero | Conca d’Oro (vicino Campo) |
| Pasticcerie Sinatti | Panforte Margherita, Panpepato, varianti | Via Fiorentina 99 |
| Drogheria Manganelli | Panforte, Panpepato, spezie e canditi | Via di Città 71 (centro) |
| Panificio Il Magnifico | Panforte pepato, varianti artigianali | Piazza del Campo n.39 (Duomo) |
| Pasticceria Buti | Panforte, Panpepato, Ricciarelli | Via Banchi di Sopra 2 |
| Bar Pasticceria Du’ Cose da Berna | Cantucci, dolci tipici senesi | Via Roma 32 (fuori mura) |
Quali ricette tradizionali?
Oltre alla preparazione casalinga già descritta, esistono ricette storiche trasmesse dalle famiglie senesi. Una delle ricette più celebri è quella proposta da Pellegrino Artusi alla fine dell’Ottocento, dove i ricciarelli contengono 220 g di mandorle dolci, 20 g di amare, 220 g di zucchero, 2 albumi e aromi di scorza d’arancia. Per il panforte, esistono versioni famose come il “Panforte Margherita” di Siena IGP, con farina, mandorle, nocciole, cedro e arancia canditi, miele, zucchero e spezie; molti blogger e chef locali forniscono versioni della ricetta classica. Ad esempio, una ricetta tradizionale (fonte agriturismo) prevede 200 g di mandorle tritate, 150 g di nocciole, 100 g di fichi secchi, 50 g di cedro candito, 3 cucchiai di miele, spezie miste e copertura finale di zucchero a velo o spezie. In ogni caso, preparare panforte e ricciarelli in casa richiede pazienza (rispettare riposi lunghi degli impasti) e ingredienti di qualità, come sottolineano gli artigiani senesi.
Curiosità sui dolci senesi
- Abbinamenti tipici: Il panforte, con il suo gusto intenso, si abbina tradizionalmente al Vin Santo toscano o a un vino liquoroso dolce. Anche i ricciarelli di Siena sono spesso serviti con Vin Santo o con Moscadello di Montalcino, sfruttando la loro dolcezza e consistenza spugnosa.
- Dolci della Valdichiana: In tutta la provincia di Siena esistono varianti di dolci simili; per esempio nella Valdichiana si trovano i cavallucci, biscotti speziati con anice e frutta secca, e le mandorlate di San Piero .
- Imballaggio tradizionale: I ricciarelli confezionati sono solitamente avvolti in carta azzurra con due cavalli alati, simbolo etrusco ripreso dal Museo di Volterra. Questo particolare ricorda l’antico legame tra Siena e Volterra.
- Leggende senesi: Oltre alla storia di Ricciardetto, i senesi raccontano che la ricetta delle spezie del panforte nacque da un gesto d’amore: una suora innamorata (Sorella Ginevra) lanciò con forza spezie e frutta nel dolce mentre preparava un panmelato, creando così il panpepato piccante.
Eventi e sagre dedicate
Non esistono vere e proprie “sagre del panforte” annuali a Siena, ma nel territorio senese si celebrano comunque i dolci natalizi. Durante il periodo di Avvento molte pasticcerie organizzano degustazioni e vendite speciali di panforte e ricciarelli. A Siena, alcune contrade (rioni) prevedono dolci tipici nelle loro feste interne: ad esempio, in dicembre la Contrada della Tartuca distribuisce cantucci e ricciarelli ai cittadini. La curiosa “Gara del Panforte” di Pienza (toscana, 40 km da Siena) ogni anno a dicembre ripropone la tradizione di lanciare forme di panforte lungo un lungo tavolo e sfidarsi in questo gioco popolare. Anche Palio di Siena (2 luglio e 16 agosto) è un’occasione per gustare i dolci tipici in festa: numerosi bar e bancarelle in Piazza del Campo offrono panforte, ricciarelli, cavallucci e canti di Montepulciano. In sintesi, durante le festività natalizie il profumo di panforte e ricciarelli è onnipresente in città, dalle botteghe alle case, e diverse manifestazioni enogastronomiche in Toscana (per esempio itinerari del gusto in Chianti e Val d’Orcia) mettono in evidenza questi prodotti.
Itinerari da Hotel Minerva e luoghi da visitare
Itinerario di una giornata a Siena (con tappe golose): Partendo dall’Hotel Minerva (via Garibaldi, appena fuori da Porta Camollia), si può subito raggiungere a piedi Piazza del Campo (circa 5 minuti) . Qui vale la pena ammirare il palazzo pubblico e la Torre del Mangia. Sul lato orientale della piazza si trovano i bar Caffè Giubbe Rosse (storica pasticceria) e Nannini Conca d’Oro, dove acquistare i famosi ricciarelli e panforti di Nannini. Da piazza del Campo si snoda Via di Città, fiancheggiata da antichi palazzi: lungo questa strada c’è la Drogheria Manganelli (Via di Città 71), perfetta per una sosta dolce o per comprare panpepato e spezie. Proseguendo, si raggiunge il Duomo di Siena con la sua facciata marmorea: qui visitate il Battistero, la Libreria Piccolomini e il Museo dell’Opera (salendo alla Cupola si gode un panorama meraviglioso). Per il pranzo o la merenda si può ritornare verso Piazza del Campo passando dal Panificio Il Magnifico in via Banchi di Sotto, storico forno di Siena. Nel pomeriggio conviene esplorare le strette vie del centro storico (Via Banchi di Sopra, Via dei Rossi), magari con una deviazione alla Pasticceria Buti (Via Banchi di Sopra 2) per un assaggio di cantucci e cavallucci. Infine, prima di rientrare, non perdete l’Orto Botanico e la Pinacoteca Nazionale di Siena (ricca di opere medioevali) in Piazza San Francesco, a soli 5 minuti dall’hotel.
Itinerario enogastronomico: colli senesi e dolci tipici. Dedicata agli amanti del gusto, parte dall’hotel in direzione sud-ovest verso le colline senesi. Si può noleggiare un’auto o prenotare un’escursione: tappa obbligata la Strada del Vino Montecucco/Orcia, dove molte aziende vinicole organizzano degustazioni di Brunello o Orcia DOC. Sulla via di ritorno, fermatevi a Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (a 15 km) per un pranzo nella sua antica foresteria, dove si servono piatti toscani e dolci tradizionali. Rientrando in città nel tardo pomeriggio, fate tappa in una pasticceria del centro – per esempio la già citata Nannini – per portare a casa ricciarelli e panforte come souvenir gastronomico.
Tabella riassuntiva: itinerari consigliati da Hotel Minerva
| Itinerario | Percorso e tappe principali | Suggerimenti dolci |
|---|---|---|
| 1. Centro storico di Siena (a piedi) | Piazza del Campo, Torre del Mangia, Duomo e Battistero, Contrade, Pinacoteca | Merenda a base di ricciarelli da Nannini e pasticceria tradizionale |
| 2. Colline e vini di Siena (auto) | Abbazia di Monte Oliveto, Cantina con degustazione di Brunello/Montepulciano, panorami | Dolci locali in abbazia (cantucci, cavallucci) o acquisti enogastronomici in cantina |
| 3. Tour dei dolci senesi | Visita alle migliori pasticcerie (Nannini, Manganelli, Sinatti, Buti, Magnifico) | Assaggio dei panforti (nero e Margherita) e ricciarelli in ciascuna, confronto di ricette |
Ogni itinerario può essere personalizzato in base alla stagione e agli orari di apertura. In particolare, tenete conto che molti negozi di dolci tipici offrono degustazioni o confezioni regalo natalizie nei mesi di novembre-dicembre. Grazie alla posizione dell’Hotel Minerva (vicino alle mura nord), è inoltre comodo concedersi una camminata serale sulle Mura di Siena e nel Giardino delle Santule, da cui si gode una splendida vista notturna sulla città.
Confronto dolci tipici senesi: Per aiutare i visitatori a distinguere i dolci senesi, riepiloghiamo le caratteristiche principali del panforte e dei ricciarelli rispetto ad altri dolci locali:
- Panforte: Dolce natalizio compatto, ricco di frutta secca/candita e spezie. Versione classica speziata (nero) o delicata con zucchero a velo (bianco). Abbinamento classico col Vin Santo.
- Ricciarelli: Biscotti ovali di mandorla, molto morbidi e zuccherati. Tipicamente consumati a Natale insieme al Vin Santo o come pasticcino.
- Cavallucci: Biscotti rotondi di farina e pane raffermo, con miele, noci e anice. Meno dolci dei ricciarelli, con un lieve gusto di anice.
- Cantucci: Biscotti secchi con mandorle (anche se più tipici di Prato). Venduti anche a Siena, ma sono distinti da panforte/ricciarelli per consistenza croccante e uso di Vin Santo come accompagnamento.
- Panpepato: Termine usato spesso come sinonimo di panforte nero, ma talvolta indica versioni simili alla ricetta medievale con maggior quantità di pepe e senza zucchero a velo. Oggi spesso confuso con il “vero panforte nero” dei senesi.
In conclusione, l’Hotel Minerva offre un soggiorno confortevole e strategico per esplorare Siena camminando verso i monumenti storici e gustando le specialità locali. Questa guida tematica su panforte e ricciarelli, completa di storia, ricette, negozi consigliati e itinerari, aiuterà ogni turista italiano a immergersi nella dolce tradizione senese. Buon viaggio (e buon appetito) a Siena!
Prenota qui direttamente sul sito il tuo soggiorno all’Hotel Minerva.